Formula 1, Susie Wolff rinuncerà al proprio sogno?
Never give up on the dream, non abbandonare il tuo sogno. Quest’ultimo è chiaramente un sedile da titolare ed è questa la frase che alimenta la motivazione di piloti lasciati “a bocca asciutta” come Kevin Magnussen. Per altri le cose si fanno più complicate, ed è il caso di Susie Wolff, test driver della Williams, che sembra aver posto un limite all’attesa per ottenere un sedile.
Saggiamente e razionalmente non è opportuno sprecare anni di carriera nell’attesa di un evento che potrebbe non verificarsi. «Non posso aspettare in disparte per sempre. – ha dichiarato la Wolff a CNN- Non sembra che ci siano molte opportunità di schierarsi sulla griglia per l’anno prossimo. Questo sarà un inverno di riflessione perché succederà in quel periodo o mai più. Sono ambiziosa ma sono anche realista. Sarà difficile, sarà molto difficile.»
La Wolff è parte del team di Grove dal 2012 e, sebbene abbia preso parte a qualche sessione di prove libere del venerdì, non le si è mai presentata l’occasione di gareggiare in Formula 1. Le speranze sfumano con la conferma della line-up Massa-Bottas per il 2016 ma tutto è cominciato ad inizio anno. Infatti quando è stato dichiarato che Valtteri Bottas era infortunato alla schiena in vista del GP d’Australia, tutti si sarebbero aspettati una chance data alla Wolff. Tuttavia non è stato così; il team ha persino deciso di correre con una sola vettura e nel frattempo ha ingaggiato Adrian Sutil. Il pilota tedesco era rimasto appiedato a fine 2014 e il suo ingresso in Williams ad inizio anno ha fatto in modo che tra la F1 e un veterano come lui non ci fosse soluzione di continuità. Ciò però ha rappresentato l’ennesima occasione mancata per Susie, sempre pronta a balzare in piedi dalla panchina per scendere in campo. Susie Wolff, riferendosi all’inizio della stagione 2015, ha rivelato: «Il mio primo pensiero è andato a Valtteri, che è un mio buon amico; ma il mio secondo pensiero, da pilota egoista, è stato “Avrò una possibilità?”. I media ne hanno parlato molto. Adrian non ha testato o guidato la macchina finora, quindi c’è stato tanto rumore per nulla. Quando è stato assunto Adrian, ad ogni modo, non è stato bello per me. Mi ha reso comunque più decisa a compiere un buon lavoro con la macchina.»