Formula 1 | Storia di un quinto titolo mondiale!

© Mercedes Press Area

25 marzo 2018, sette del mattino. Nelle case degli appassionati di Formula 1 suonano le sveglie. Una nuova stagione sta per iniziare. Sul circuito di Melbourne c’è Lewis Hamilton in pole position. La partenza è buona, il ritmo pure. Ma una Virtual Safety Car nel momento sbagliato manda in testa il suo rivale: Sebastian Vettel. Alla bandiera a scacchi è il Ferrarista davanti a tutti. In Barhain il tedesco si ripete mentre Lewis finisce terzo dietro persino a Valtteri Bottas. In Cina, a suon di staccate, vince clamorosamente Daniel Ricciardo. Hamilton è quarto e ancora una volta dietro il compagno finlandese. Cosa starà succedendo al pluricampione inglese? Che sia per caso sazio dopo i quattro titoli raggiunti?! Magari, starà pensando qualcuno…

Ma si sa, ai campioni basta una scossa, una scintilla, per tirar fuori la forza che hanno in se. E la scossa arriva al giro 48 di un pazzo Gp d’Azerbaijan. Bottas, divenuto leader della corsa, fora la posteriore destra. D’incanto Luigino si ritrova in mano la sua prima vittoria del 2018. In Spagna è dominio. A Monaco sale sul podio, con una macchina non da top 3. Dopo 6 gare il nero della Mercedes è leader del mondiale. Massima resa, col minimo sforzo. Come sarà mai possibile?! Questo l’interrogativo che tiene banco alla vigilia del Gp del Canada. Ma proprio in uno dei circuiti favoriti da Hamilton, Vettel vince e in virtù del quinto posto del rivale, torna al primo posto in campionato. Dopo due settimane il Circus ritorna in Francia. Al Paul Ricard, l’inglese domina mentre Seb tampona Bottas in curva 1 rovinando la gara sua e del finlandese. Mondiale di nuovo in direzione Inghilterra. In Austria però, cambia lo scenario. Al termine del Gp entrambe le frecce d’argento sono fuori per problemi tecnici, quando dopo dieci giri sembravano destinati ad una doppietta in solitaria. Si vola a Silverstone, culla della Formula 1. La gara che verrà ricordata per quel ‘Ahaha, qui a casa loro!’, di un Vettel allegro vincitore. Lewis secondo e mondiale di nuovo in direzione Germania. Ora, amici Ferraristi, fate un bel respiro perchè si entra nella parte più dura nel racconto del mondiale.

Gran Premio di Germania. Vettel, dominatore incontrastato, scivola fuori pista al cinquantunesimo giro. A vincere é proprio Hamilton, partito quattordicesimo. Campionato spedito di nuovo verso l’Inghilterra. In Ungheria ci si aspetta la riscossa del Cavallino, ma la pioggia in qualifica annulla il vantaggio delle Rosse. In pole c’è la Mercedes numero 44, che in tutta tranquillità vince la gara. Si va in vacanza con Ginetto al comando, mentre qualcuno inizia a contare gli errori di Sebastian Vettel. Ma sul mitico tracciato di Spa il tedesco risponde con un gran successo che precede il weekend di Monza. Alla Roggia, però, il pilota Ferrari va lungo, si tocca con Hamilton e si gira. Lewis vince, Vettel solo quarto in rimonta. A Singapore, l’inglese, fa semplicemente quello che vuole. Pole spaziale, gestione e vittoria, Vettel solo terzo e -40 in classifica. In Russia, Bottas d’orgoglio si prende la pole. Ma al venticinquesimo giro dal box arriva il tanto temuto team order. Valtteri ubbidisce e cede la vittoria a Luigino. Sebastian è ancora terzo e adesso il gap è di 50 punti. A Suzuka la Ferrari tenta un azzardo in qualifica, fallisce e Vettel si ritrova a partire nono. Il primo giro è da urlo, ma la manovra su Verstappen alla Spoon è più azzardata della strategia Ferrari del giorno prima. Hamilton trionfa ancora, il tedesco solo sesto. Ad Austin arriva il primo match point della stagione. Il team di Maranello si mostra nuovamente competitivo. Allo spegnimento dei semafori Kimi Raikkonen brucia il suo rivale del 2007 e torna al successo. Mentre dietro Vettel, si tocca con Ricciardo, un altro testacoda, l’ennessimo errore. Hamilton è terzo dietro Kimi ed un super Max Verstappen. La festa per il mondiale è rimandata in Messico.

E allora eccoci qui, giunti alla fine di un mondiale a cui mancano due gare, ma che ormai ha poco da dire. C’è la lotta per il costruttori, certo, da non sottovalutare, ma l’epica lotta per il titolo piloti, la mitica rincorsa al quinto mondiale, quella purtroppo è finita. Lewis Hamilton ha vinto, Lewis Hamilton è stato il migliore. Ha saputo gestire i momenti, la pressione. Ha saputo attaccare quando c’era da attaccare. Ha saputo alzare il piede quando non era il caso di spingere. E alla fine ha meritatamente trionfato. Come avrete notato non mi sono soffermato a parlare degli aiuti ricevuti dal suo fido scudiero Bottas, seppur gli abbiano garantito parecchi punti. Non l’ho fatto perchè è inutile, irrilevante. Perchè quando in diciannove gare, non commetti un errore, non hai una sbavatura, se non quella in qualifica ad Hockenheim, c’è veramente poco da dire. Lewis è stato il migliore, stop. Non resta che fargli i complimenti e augurarci che anche la prossima stagione possa regalarci ancora un pilota cosi. Magari anche più di uno…