Formula 1 | Steiner: “Serve un commissario sportivo fisso per tutte le gare dell’anno”

Il via ricco di emozioni del Gran Premio del Messico e la grande rimonta di Sebastian Vettel per tenere acceso quel lumicino di speranza che poteva portarlo verso il titolo Mondiale non sono stati abbastanza per spegnere le polemiche a seguito del 18esimo appuntamento stagionale. Conclusasi la gara che si è disputata sul tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez, Gunther Steiner, team principal della Haas, si è precipitato a parlare direttamente con Charlie Whiting.

Il manager italiano ha voluto interpellare personalmente il Direttore di corsa a riguardo della disparità di giudizio delle sanzioni che vengono date ogni Gran Premio ai piloti. In particolar modo Steiner ha voluto provare a capire perché Romain Grosjean sia stato penalizzato in Messico di 5 secondi per aver tagliato una chicane mentre Fernando Alonso non è stato sanzionato in alcun modo nonostante sia andato addosso al francese con la sua McLaren.

Ho avuto uno scambio di opinioni costruttivo con Charlie Whiting. Il mio obiettivo era cercare di capire cosa per lui è gusto o sbagliato perché se ci basiamo sulle decisioni che vengono prese dai commissari sportivi non è scontato riuscirci – ha raccontato ai colleghi di motorsport.com – A mio modesto parere necessiterebbe un metro di giudizio che resti invariato, i criteri non possono cambiare gara dopo gara. Grosjean si è trovato penalizzato con 5 secondi per aver tagliato una chicane mentre Alonso, che lo ha colpito e gli ha rovinato la gara, non ha dovuto scontare alcuna sanzione“.

Una delle opzioni che si potrebbero prendere in esame riguarderebbe l’introduzione di un commissario sportivo fisso che segua permanentemente gli appuntamenti del calendario, magari supportato da un collegio variabile: “Abbiamo bisogno di gente che possa giudicare allo stesso modo quello che accade ogni settimana – ha proseguito – Bisogna che ci sia costanza, qualcuno che sappia cosa è successo un anno fa, due anni fa o la scorsa settimana questo perché per noi scuderie la posta in gioco è troppo grande. S’è c’è bisogno e il collegio venisse completato da commissari aggiuntivi non mi opporrei, ma dobbiamo avere una figura fissa“.

Secondo il team principal della Haas le più svantaggiate da questa politica sono proprio le scuderie più piccole, dove anche solo un punto può rivelarsi fondamentale a fine stagione: “Lavoriamo sui dettagli e non è possibile che qualcuno decisa che quella cosa un giorno è giusta e magari quello dopo è sbagliata altrimenti tutto diventa molto complicato da spiegarsi“.