Formula 1 | Stefano Domenicali pro Ferrari: “In Bahrain capiremo le vere forze in campo”
Dopo i buoni riscontri ottenuti in occasione dei test invernali, nessuno si sarebbe immaginato una Ferrari così in difficoltà in Australia. Nemmeno Stefano Domenicali, ex direttore sportivo della Rossa e attuale amministratore delegato della Lamborghini. Secondo il manager italiano la figuraccia rimediata dal Cavallino Rampante a Melbourne è colpa del tracciato, una pista atipica già in confronto con le altre del calendario, tralasciando poche eccezioni, e poco adatta alle caratteristiche della SF90.
Nonostante la Ferrari abbia faticato, e non poco, in Australia dove Vettel e Leclerc che hanno chiuso a praticamente un minuto dal vincitore della gara, per Stefano Domenicali è essenziale attendere almeno il prossimo Gran Premio che si disputerà in Bahrain per osservare il pieno potenziale della vettura 2019 targata Ferrari: “Quello vissuto a Melbourne è stato sicuramente un fine settimana davvero complesso per la Rossa – ha raccontato ai colleghi di Speed Week – La squadra non è riuscita a mostrare il suo livello di potenziale ma non bisogna dimenticare che il tracciato dell’Albert Park è atipico. Per questo motivo credo che già in Bahrain potremmo farci un’idea più chiara delle vere forze in campo“.
E qualche problema sulla SF90 c’è stato. Proprio a seguito della prima gara della stagione, in conferenza stampa il Team Principal Mattia Binotto non ha nascosto come i piloti abbiano faticato nel trovare il giusto bilanciamento della monoposto.
Nonostante il risultato del Gran Premio d’Australia, Stefano Domenicali ha invitato la Ferrari a non farsi prendere dal panico senza alcun motivo: “La loro vettura è stata troppo lenta in generale. Non so se si possa dare la colpa alle gomme, al telaio o al motore. Se andiamo ad analizzare i vari riscontri cronometrici, si vede: c’era qualcosa che non girava. Solamente per una gara storta non si può esagerare in questa maniera. Prima di giudicare aspettiamo il Bahrain dove sarà più facile che possano mostrarsi palesemente le gerarchie tra Mercedes, Ferrari e Red Bull“, ha concluso.