Formula 1 | Sebastian Vettel: «È ingiusto comparare il 2016 con l’anno scorso»

La stagione 2016 di Formula 1, forse anche a causa delle alte aspettative mostrate da chiunque lavori in Ferrari, non è di certo cominciata nel modo migliore per i piloti del Cavallino Rampante. Sebastian Vettel, fermo nel Mondiale Piloti a quota 60 punti, è ancora alla disperata ricerca della prima vittoria stagionale possiamo dire con certezza che la Ferrari si è mostrata come la vera delusione di questa prima parte di campionato. Anche se arrampicarsi imputando ogni colpa solo ed esclusivamente alla sfortuna è diventato un alibi fin troppo scontato se la Rossa ha totalizzato appena 121 punti complessivi nel Costruttori, a dispetto dei 158 del 2015, è colpa anche della poca affidabilità della SF16H e dei troppi errori, di muretto e piloti.

La stagione di Formula 1 è tutt’altro che finita ma, dopo le varie critiche ricevute nel post Monaco, Sebastian Vettel si sfoga rifiutando categoricamente ogni sorta di accostamento con la sua prima stagione in Ferrari: «Non è giusto comparare il 2016 con l’anno scorso. Se nel 2015 il gap, sia da chi ci stava dietro sia rispetto a chi inseguivamo, era maggiore, quest’anno è molto più ridotto. Siamo molto più vicini alla Mercedes anche se non abbiamo ancora avuto la possibilità di dimostrarlo, anche per colpa nostra – ha sottolineato il 28enne tedesco – Ad esempio a Monaco siamo andati meglio rispetto alla gara di Barcellona, il passo c’era tutto ma continuiamo a soffrire in qualifica e in gara facciamo fatica a mostrare tutto il nostro potenziale».

In Canada non ci saranno più scuse ma secondo Sebastian Vettel, più che alle carenze tecniche della monoposto, la crisi della Ferrari è da imputarsi alla riorganizzazione dell’organigramma iniziato a fine 2014: «Ci troviamo a fare i conti con una scuderia che negli anni passati non ha cambiato nulla a livello di management invece noi siamo un progetto ancora giovane, stiamo lavorando per tornare in vetta. Siamo sicuri: stiamo percorrendo la strada giusta».