Retroscena: il tester Haas, Santino Ferrucci, ha chiesto di correre con uno slogan di Trump sulla sua Dallara F2!

Negato a Ferrucci uno slogan della campagna politica di Trump

© Haas Press Area

Nell’ultimo weekend Santino Ferrucci, pilota Trident in F2 e tester per Haas F1, sembrava aver perso la ragione quando subito dopo la bandiera a scacchi ha deliberatamente (per quello che è sembrato) tamponato il compagno di team Arjun Maini.

I due già nel corso della gara e dei weekend precedenti si erano resi protagonisti di diverse lotte interne e proprio poco prima del fattaccio, il pilota americano aveva spinto in ghiaia il compagno di team. Per questi due episodi, dopo non essersi presentato davanti ai commissari nel dopo gara, Ferrucci è stato squalificato dalla gara appena terminata e sospeso per i prossimi due weekend, comprendenti due gare ciascuno.

Ma non è tutto: il pilota americano è anche stato sanzionato per aver guidato in pit-lane prima di schierarsi dell’inizio di gara-2, sempre domenica scorsa, senza un guanto ed utilizzando un telefono cellulare, cose entrambe bandite dal regolamento.

Il team Trident, nella giornata di lunedì ha tenuto a precisare la propria solidarietà verso il leso Maini ed ha comunicato di aver immediatamente cominciato un’azione legale nei confronti sia del giovane pilota che del padre.

Nella giornata di ieri la replica di Ferrucci che in un comunicato ha precisato: “Voglio inviare le mie più sincere scuse riguardo le mie azioni durante la gara di FIA F2 sul circuito di Silverstone – ha detto Ferrucci nel comunicato. – Alla conclusione della gara ho usato un giudizio estremamente negativo, avvicinandomi troppo al mio compagno di squadra Arjun Maini e sterzato solo per sfiorare la sua gomma, causando molto fortunatamente nessun danno alla sua vettura.”

Non c’era nessuna intenzione, premeditazione o alcun tipo di rappresaglia nelle mie azioni, solo rabbia e frustrazione perché questo è stato un anno orribile. Sono un ventenne italo-americano con una profonda passione per il motorsport, che è uno sport molto emozionante. Mentre c’è molta provocazione che porta alla mia perdita mentale, questa non è una scusa e farò in modo che non accada di nuovo. Ho realizzato di aver messo in imbarazzo molte persone e mi scuso con i miei sponsors, Trident, Haas F1, FIA, FIA F2, i miei fan, amici e familiari.”

Lo stesso lunedì la FIA ha dichiarato di aver rifiutato la richiesta da parte del team Trident di apporre slogan politici, più precisamente riguardanti la campagna politica di Donald Trump del 2016, sulla propria vettura, cosa chiaramente proibita dal regolamento.

E’ stato il team italiano a confermare che la richiesta è arrivata direttamente dalla famiglia di Ferrucci: “Il fatto che questa lettera stia circolando oggi sui social media mi sembra un maldestro tentativo di distogliere l’attenzione dal problema principale, – ha precisato il team – cioè il comportamento di Santino e di suo padre dentro e fuori la pista in queste ultime gare del fine settimana.”

“Ovviamente il tweet di domenica non aveva nulla a che fare con la richiesta di livrea MAGA di Ferrucci e si basava esclusivamente sul comportamento di Santino e del padre dentro e fuori la pista”.