Formula 1, Red Bull tra i motori Ferrari e i Mercedes
Anche se a mancare è ancora l’ufficialità, la trattativa di compravendita della Lotus da parte della Renault sembra solamente un pro forma tant’è che la Red Bull avrebbe deciso di iniziare a guardarsi seriamente attorno alla ricerca di un nuovo motorista. Grazie a quella che potremmo definire come un’abile mossa di marketing utile a salvare il buon nome del motorista francese, sempre più calunniato dalla Red Bull a causa delle mediocri prestazione della power unit, la Renault tornerà in Formula 1 a 360°, da Costruttore, ripartendo dal quartier generale di Enstone, abbandonato proprio a fine 2011.
Se prima del Gran Premio d’Italia la Red Bull sembrava essere avviata verso la firma con la Mercedes, a seguito della gara di Monza nella corsa per la fornitura del motore la Ferrari sembrerebbe aver superato nettamente il motorista tedesco. Già in occasione del Gran Premio del Canada, Sergio Marchionne aveva offerto i propri propulsori alla Red Bull, ma la proposta venne respinta. A seguito dell’ultimo appuntamento iridato, Toto Wolff e Niki Lauda avrebbero espresso non poche perplessità a riguardo dell’eventuale accordo con il team di Dietrich Mateschitz. In tutto questo a guadagnarci è stata la Ferrari.
Il Cavallino Rampante si sarebbe resa disponibile a fornire la power unit non solo alla Red Bull ma anche alla Toro Rosso. Resterà da capire però, se la Ferrari ha proposto a Mateschitz&Co. un accordo similare a quello della Sauber, con il team di Milton Keynes e quello di Faenza che faranno scendere in pista la versione precedente a quella utilizzata dal team ufficiale oppure se metterà a loro disposizione direttamente la specifica 2016. In ogni caso, l’addio a Renault costerà caro alla Red Bull tra il pagamento della penale di 67 milioni di euro, per quanto riguarda la rottura del contratto, e la perdita di sponsor fondamentali come Total e Infinity che faranno accusare alle tasche del team di Milton Keynes fuoriuscite pari a 71 milioni di euro. Ne sapremo di più, probabilmente, nelle prossime settimane.