Formula 1: quante invasioni nella storia!
Domenica sul tracciato di Marina Bay, mentre si correva il Gp di Singapore, abbiamo assistito ad un’invasione di pista, ovvero un uomo all’improvviso, è riuscito ad intrufolarsi in pista, e camminando a bordo pista facendo così scendere in pista la Safety Car. L’uomo poi ha trovato un varco ed è uscito dalla pista, finendo poi per essere arrestato.
L’episodio, ha fatto tornare in mente altre invasioni di umani, ma anche animali avvenute nella storia del Circus. Abbiamo voluto stillare la lista delle invasioni di pista (umani e animali) viste in questi anni in Formula 1.
1. ATTENTI ALLE MARMOTTE
La Formula 1 soprattutto quando fa tappa in Canada, Monaco, Brasile ha visto comparire animali in pista: cani, marmotte e gabbiani. In occasione del Gp dell’India 2011, al venerdì le prime prove libere sospese, a causa della comparsa di un piccolo branco di cani randagi. Anche in Brasile, nel 2004 alla curva Junçao, erano comparsi due cani, che si rincorrevano e giocavano, proprio mentre le monoposto erano in pista.
A proposito di animali, i piloti soprattutto le marmotte quando si va in Canada, per il Gran Premio sul circuito Gilles Villeneuve a Montreal. Il tracciato è situato sull’Isola di Notre Dame, che è l’habitat naturale delle marmotte, che difficilmente rinunciano a fare la loro comparsa in pista, diventando involontariamente protagoniste di episodi con i piloti. Per esempio, ricordiamo nel 2008, quando la McLaren di Lewis Hamilton sfiorò uno di questi simpatici animaletti. Ma anche nel 2007, quando Anthony Davidson a bordo della Super Aguri, era in zona punti (per la piccola scuderia nipponica significava molto, che nel corso della sua storia, ne ha collezionati soltanto 4). Al 37° giro, Davidson mentre era terzo, investe una marmotta, danneggiando così l’ala anteriore, perciò dovette rientrare ai box, cogliendo di sorpresa i meccanici, per sostituire il pezzo danneggiato, alla fine arrivò al traguardo 11°.
2. «VOGLIO PROVARE LA FERRARI»
La stagione 2015, sarà ricordata anche per le invasioni di pista. Eh sì, perché oltre a Singapore domenica scorsa, anche in Cina sul circuito di Shanghai lo scorso Aprile, è avvenuta un’invasione. Durante la seconda sessione delle Prove Libere di Venerdì, un cinese, sui 30 anni e vestito di nero, con in mano il regolare biglietto per le libere del venerdì, scavalca le recinzioni del rettilineo di partenza, attraversa di corsa la pista, con il rischio di essere investito dalle vetture che in quel tratto sono velocissime. Nico Hulkenberg in particolare non lo dimenticherà mai, visto che in quel momento stava passando sul quel tratto di pista. Dopodiché l’uomo decide di scavalcare il muretto e arriva nella corsia box, tentando di raggiungere il box Ferrari con l’intento di chiedere di provare la SF15-T. Fortunatamente due addetti della Rossa, riescono a fermarlo prima che riuscisse ad entrare, e poi consegnato alla polizia.
3. L’EX DIPENDENTE MERCEDES
Correva l’anno 2000, ed eravamo sul circuito di Hockenheim, per il Gp di Germania. Il protagonista dell’invasione, è un ex dipendente Mercedes, che all’improvviso è sceso in pista per protestare contro il suo licenziamento. Indossava una mantella bianca, camminando un po’ sull’erba delle vie di fuga e poi decise di attraversare di corsa la pista, e attende con calma l’arrivo di una macchina che lo porta via. Durante l’invasione, ha lanciato diversi volantini con scritto: «La Mercedes era a conoscenza dei miei problemi di salute, mi hanno proposto un ruolo che sapevano non sarei stato in grado di svolgere, e mi hanno licenziato per inattitudine fisica, dopo 20 anni di anzianità». Sfortunatemente non ha riavuto il lavoro. Ma il suo gesto, ha fatto entrare la Safety Car favorendo l’indimenticabile ed incredibile rimonta di Rubens Barrichello e la sua Ferrari. Il pilota brasiliano, era partito 18° dalla griglia di partenza, finendo poi per tagliare il traguardo per primo, vincendo il suo primo Gp della carriera, battendo le due McLaren, che all’epoca erano spinte da motori Mercedes.
4. JIMMY JUMP
Poi c’è stato Jaume Marquet Cot, conosciuto con il soprannome di Jimmy Jump, agente immobiliare di Barcellona, e allo stesso tempo disturbatore di eventi sportivi e non: alla finale degli Europei 2004 Portogallo vs Grecia (lanciò una maglia del Barça a Luis Figo, reo per essere passato dal club catalano al Real Madrid), alla finale del Mondiale 2010 Spagna vs Olanda, all’Eurovision Song Contest 2010, salendo sul palco infilandosi nel corpo di ballo del cantante spagnolo Daniel Diges.
Anche in Formula 1, ha fatto la sua apparizione, al Gp di Spagna nel 2004, durante il giro di ricognizione. Fortunatamente i commissari furono veloci a fermarlo e portarlo via. Ora Jimmy Jump, sembra aver smesso di compiere questi gesti, ma non si mai.
5. IL SERMONE DEL SACERDOTE
Infine, c’è Cornelius Horan detto Neil, uno studioso di teologia che prese i voti nel 1973 e poi fu allontanato dalla chiesa irlandese per disturbi psichici. Attorno al 1980, si unì alla Compagnia Apostolica di Cristo, iniziando a teorizzare profezie incentrate sulla prossima fine del mondo.
Gli appassionati di Formula 1, lo ricorderanno bene quando il 20 luglio 2003, in occasione del Gp di Gran Bretagna, sul circuito di Silverstone, l’uomo con il kilt, gilet verde abbinato ai calzini, apparso mentre attraversava la pista, e correndo lungo il rettilineo Hangar Straight, andando incontro alle monoposto che in quel momento sopraggiungevano, con i piloti che si videro costretti ad alzare il piede, e schivare questo tizio, che in mano aveva una bandiera e dei cartelli che inneggiavano alle Sacre Scritture: «Leggete la Bibbia, ha sempre ragione», «Redimetevi», «La fine del mondo è vicina». L’invasore fu fermato, e portato in prigione, dove ci restò per qualche mese. Anche in quell’occasione fu Rubens Barrichello a vincere il Gp a bordo della Ferrari F2003 GA.