Formula 1 | Nel box Ferrari la frattura è insanabile?
“In questo finale dovrò lottare contro 3 auto”: parole e musica di un Sebastian Vettel piuttosto amareggiato, nel corso di un’intervista rilasciata alla tv olandese.
L’amarezza di Seb sta nell’analizzare il quasi isolamento che dovrà vivere d’ora in poi, alla caccia del titolo mondiale e di quel Lewis Hamilton che sembra perfetto più che mai in questo 2018.
Non solo dovrà lottare contro l’inglese e Bottas, ma anche contro Kimi Raikkonen, ormai fuori dai piani della Ferrari per il 2019 e quindi deciso a correre solo per sè.
Quanto c’è di vero nelle sue parole? Di sicuro, la tempistica con la quale la Ferrari avrebbe dato il benservito a Kimi pare discutibile: il finlandese attraversa la sua miglior stagione da quando è tornato a vestire di Rosso, e dirgli “ciao e arrivederci” dopo la pole di Monza sembra un tantino fuori tempistica.
Il #7 è stato confermato anno per anno, dal 2014 in poi, anche (se non soprattutto) per l’equilibrio che riusciva a portare nei box: i suoi rapporti con Vettel sono sempre sembrati idilliaci e ciò faceva comodo a tutti a Maranello, finchè… finchè John Elkann ha detto “Ciao Kimi” e “Benvenuto Charles”. Proprio dopo la pole di Monza, nel momento migliore del Campione del Mondo 2007.
Raikkonen si sarebbe così “vendicato”, chiudendo la porta in faccia al tedesco nelle prime curve del Gp brianzolo.
Cosa sarà quindi della Ferrari in questo finale di stagione? Vettel si troverebbe non solo a dover recuperare 30 punti di svantaggio, ma anche a correre da solo contro una Mercedes che fa dei team order il proprio cavallo di battaglia.
Gli equilibri si son rotti, hanno fatto crack e forse non è un caso che ciò sia accaduto dopo la morte di Marchionne: dopo la scomparsa del Presidente si era fatta largo l’ipotesi di una riconferma di Raikkonen, Elkann (amico di Marchionne) avrebbe voluto proseguire sulla linea tracciata dal manager abruzzese. Portando a quello che abbiamo visto domenica scorsa.
Ecco, forse in Ferrari si inizia a sentire la mancanza di quel Marchionne che aveva riportato tutto al proprio posto.
Si attende ora di capire come reagiranno Arrivabene e i vertici del team a questi dissapori: finora sono apparsi passivi, quasi sorpresi dall’aggravarsi della situazione. Sta a loro provare a sanare questa frattura.
Certo è che senza la tranquillità che regnava nel team fino a qualche tempo fa, sarà difficile contrastare questo Hamilton.