Formula 1 | Mercedes : i pro e i contro di Alonso e Wehrlein

Fernando Alonso Mercedes and Pascal Wehrlein

E’ passata esattamente una settimana dall’annuncio bomba di Nico Rosberg circa la sua decisione di appendere il casco al chiodo, lasciando così vacante uno dei sedili più ambiti (anzi, senza troppi dubbi, il più desiderato) di tutta la griglia. Da allora, complice la pausa di fine anno e l’assenza di altre grandi notizie, impazza il toto-nomina (Wolff non c’entra niente, o forse sì) circa chi sarà il fortunato successore del tedesco alla guida di una Mercedes. Di nomi da parte dei media ne sono stati fatti parecchi, da Vettel a Hulkenberg, passando per Bottas, con Toto Wolff (questa volta lui, quello vero) che ha dichiarato che a Brackley sono arrivate le candidature di tutti i piloti eccetto quelle di Raikkonen e Kvyat.
Pettegolezzi e supposizioni a parte, i due nomi più caldi sono sicuramente quelli del due volte campione del mondo Fernando Alonso e del giovane Pascal Wehrlein, attualmente pilota Manor per il 2017, ma appartenente al vivaio della casa della stella a tre punte, per la quale nel 2015 ha corso e vinto il campionato DTM. Per questo abbiamo deciso di analizzare i pro e i contro riguardo la possibile scelta di uno dei piloti.

PASCAL WEHRLEIN – Il giovane pilota tedesco ha sicuramente dalla sua il fatto di appartenere al vivaio dei giovani piloti di casa Mercedes. Ciò comporta alcuni vantaggi, il più immediato dei quali è il fatto di essere già legato contrattualmente alla scuderia tedesca. Wehrlein è, infatti, stato “parcheggiato” in Manor al fine di fargli fare esperienza in Formula 1 per un eventuale futuro approdo nel team della casa madre. Pertanto, non ci sarebbero legami di natura contrattuale ad ostacolare la strada tra lui ed il sedile della futura W08 (a differenza di Alonso).

Si era già parlato di una sua possibile promozione la scorsa primavera durante la settimana che precedeva il gran premio di Montecarlo, quando, in seguito all’incidente al primo giro tra Hamilton e Rosberg a Barcellona, sembrava che il pilota britannico fosse intenzionato a prendersi un periodo di pausa dalle competizioni.
Pascal, quindi, convive da un po’ di tempo con questa voce che lo vorrebbe prima o poi pilota ufficiale del team campione del mondo. Sarebbe il naturale sbocco del percorso che ha fin qui seguito ed una controprova del funzionamento del programma di crescita giovani della casa di Stoccarda. Una buona pubblicità con un giovane pilota titolare completamente cresciuto in casa, un po’ come succede in Red Bull, per quanto poi questo possa effettivamente giovare all’immagine del marchio.
D’altronde lo stesso Aldo Costa, intervistato questa settimana, in merito a chi prenderà il posto di Rosberg ha dichiarato che, dal suo punto di vista, sarebbe giusto dare spazio ad un giovane pilota proveniente dal vivaio, sebbene poi la decisione finale spetti a Toto Wolff e agli altri alti dirigenti Mercedes. Un endorsement per Wehrlein visto che l’unico altro giovane del vivaio Esteban Ocon, pilota Force India per il 2017, ha meno esperienza e sembra godere di minore considerazione al momento.
Infine, il giornale spagnolo Marca ha pubblicato ieri la notizia secondo la quale Lewis Hamilton avrebbe imposto al team di affiancargli un pilota non di prima linea. Se fosse vero, ciò non farebbe altro che aumentare le quotazioni di Pascal.

Veniamo ora ai contro. Wehrlein non ha di certo sfigurato all’esordio quest’anno, riuscendo a conquistare proprio all’ultimo giro un inaspettato decimo posto nel gran premio d’Austria e superando in alcune occasioni la tagliola della Q1 al sabato.
Tuttavia, ha un solo anno di esperienza alle spalle e potrebbe, quindi, essere prematuro affidargli la monoposto più competitiva del lotto ed il pesante ruolo di compagno di squadra di un certo Hamilton, nonché di successore di un fresco campione del mondo (Rosberg). Le pressioni su di lui potrebbero essere molte e l’ultima cosa da fare è quella di rischiare di bruciare un giovane talento (come in parte successo con Kvyat).
Inoltre, la stessa Mercedes ha fatto sapere che una delle qualità richieste al loro futuro pilota è quella di essere in grado di fornire un buon feedback circa il comportamento e i punti da migliorare della monoposto. Una capacità molto importante, posseduta non da tutti e che si acquisisce anche con l’esperienza. Ed è qui che si ritorna a quella che, al momento, è forse la mancanza maggiore di Pascal.

Infine una considerazione personale : accontentare Hamilton e la sua richiesta di non affiancargli un pilota top è rischioso. Da un lato potrebbe distendere le tensioni accumulate quest’anno nel rapporto tra Lewis ed il team e garantire maggiore serenità al pilota britannico; dall’altro, nel caso in cui le prestazioni di Wehrlein non si rivelassero all’attesa, significherebbe affidarsi completamente ad Hamilton, il quale è sì un campione straordinario e dal grande talento, ma, come ha dimostrato nella stagione appena conclusa, anche capace di errori (le numerose pole e vittorie sprecate con brutte partenze), di cambi d’umore repentini (la minaccia di smettere a stagione in corso dopo Barcellona) e di sembrare a tratti più concentrato sulla sua vita personale al di fuori della Formula 1 che alle gare stesse. E questo potrebbe essere non ottimale per un team che vuole la certezza di portare a casa risultati importanti.

FERNANDO ALONSO – L’ostacolo maggiore nel caso del pilota iberico, a differenza proprio di Wehrlein, è rappresentato dal contratto che lo lega alla McLaren per le prossime due stagioni. Ed a detta della stampa estera il prezzo da pagare per interrompere tale legame ammonterebbe a circa 30 milioni di euro. Una cifra considerevole che verrebbe, però, in parte compensata dal risparmio (ben 45 milioni) dovuto all’interruzione del rapporto con Rosberg. Ovviamente va detto che al momento lo stipendio di Alonso a Woking si aggira intorno ai 36 milioni annui, e quindi Fernando a sua volta dovrebbe venire incontro al suo nuovo (eventuale) team decurtandosi le pretese economiche. Un sacrificio fattibile considerando che si troverebbe tra le mani la monoposto più competitiva della griglia e la seria possibilità di vincere (sicuramente lottare) il mondiale.

Un’operazione costosa quindi, ma che potrebbe portare alcuni importanti vantaggi. Innanzitutto, la Mercedes si ritroverebbe in casa uno dei piloti più competitivi dello schieramento, in grado di garantire risultati e di offrire un ricco bagaglio di esperienza e di feedback per i propri tecnici, e che, nonostante i 35 anni d’età, dimostra di avere ancora voglia di lottare. Allo stesso tempo, sebbene al momento la McLaren non sembra poter ambire al ruolo di contendente per la vittoria finale, si strapperebbe un ottimo pilota ed un punto di forza alla concorrenza.
Inoltre, alla luce del cambiamento regolamentare della prossima stagione che potrebbe in parte rimescolare le carte ridimensionando (forse) il dominio della scuderia di Brackley, sarebbe importante avere delle solide certezze in casa. E tale sarebbe la coppia Hamilton-Alonso, due piloti fortissimi in grado di puntare sempre al risultato migliore, sopperendo l’uno all’eventuale giornata (o weekend) storta dell’altro. Esattamente come succedeva con la coppia Lewis-Nico a detta di Toto Wolff stesso : se uno dei due sbagliava qualcosa e non poteva puntare a vincere, l’altro era comunque competitivo al punto tale da garantire la vittoria alla squadra.
Senza dimenticare che nel motorsport il proprio compagno di squadra è sempre il primo rivale ed è colui che ti stimola ad incrementare le tue prestazioni. Era così con Hamilton-Rosberg, e forse, visto il livello di Alonso, lo sarebbe ancora di più con questa nuova coppia, con Lewis che potrebbe essere spronato a concentrarsi maggiormente sulla Formula 1 rispetto a quanto abbia dato a vedere negli ultimi tempi.

Ovviamente in tutto ciò non mi sono dimenticato della loro passata convivenza in McLaren nel 2007. Ed era proprio a questo punto che volevo arrivare. Questo, dal punto di vista di un dirigente del team, sarebbe l’unico contro all’arrivo di Alonso in Mercedes. Certo, i rapporti tra i due sembrano essere notevolmente migliorati da allora, tant’è che si sono scambiati più di una volta reciproche parole di stima, ma è risaputo, la lotta per la vittoria del mondiale può rovinare qualsiasi rapporto o amicizia, per quanto si possa parlare di amicizia in un ambiente come la F1. E le tensioni tra Lewis e Nico degli ultimi anni sembrano dimostrarlo. Bisognerebbe vedere come i due reagirebbero a tale pressione e se gli attriti tra due campioni di tale caratura si rivelerebbero ben maggiori rispetto a quelli con Rosberg.

Considerazione finale anche qui e che inserisco senza dubbio nella lista dei pro : il mondo degli appassionati di Formula 1 non sogna altro che Alonso nuovamente alla guida di una monoposto competitiva in grado di lottare per la vittoria finale, e forse brama ancora maggiormente per due campioni del calibro di Lewis e Fernando pronti a lottare ogni weekend a parità di macchina (e qui ovviamente spetterebbe alla Mercedes non fare favoritismi). Ciò assicurerebbe molto più pepe al prossimo mondiale e (credo) contribuirebbe a far sì che molti tifosi vedano meno negativamente il dominio Mercedes. Un’ottima occasione per attirare tifosi al proprio lido quindi.

In conclusione, non me ne voglia Wehrlein, ma non nascondo che personalmente vorrei vedere Alonso su una Mercedes l’anno prossimo per i motivi appena sopracitati. Chiaramente il mio è il punto di vista ed il ragionamento di un tifoso (e tale rimane), mentre la decisione spetta a Wolff ed agli altri grandi capi che valuteranno e soppeseranno altre considerazioni e motivazioni nell’interesse del team e del marchio stesso.
Non ci resta quindi che aspettare e scoprirlo a breve visto che l’annuncio dovrebbe arrivare entro Natale.