Formula 1 | Max Verstappen: “Non ho mai pensato che Vettel fosse magico”
Max Verstappen non ha alcun dubbio che Sebastian Vettel sia un buon pilota, ma non lo considera affatto “magico”. L’olandese ricorda bene un Daniel Ricciardo che a parità di vettura, nel 2014 fu in grado di batterlo e crede che l’attuale compagno di squadra del tedesco, Leclerc, potrebbe avere la stessa chance. Il giovane pilota della Red Bull sostiene che a differenza di altri piloti, nel corso della storia del Motorsport, Sebastian Vettel non compia alcun tipo di magia, perciò ha dichiarato: “Ho sempre pensato che fosse un buon pilota, perché altrimenti non avrebbe vinto ben quattro titoli. Tuttavia non ho mai pensato che fosse magico”
“Questo è in parte perché Daniel Ricciardo è riuscito a batterlo in Red Bull e adesso con Charles Leclerc potrebbe arrivare la medesima conferma, il che rende le cose difficili per lui” ha così aggiunto. D’altra parte, Max Verstappen è stato recentemente collegato a Mercedes. Helmut Marko ha rivelato che Toto Wolff l’avrebbe chiamato per chiedergli della sua situazione, anche se lo stesso l’avrebbe poi negato. Sulla possibilità di affiancarsi a grandi professionisti come Lewis Hamilton o anche Charles Leclerc, l’olandese ha le idee chiare: “Se ci fosse la possibilità di formare una squadra con Leclerc sicuramente accetterei la sfida. Questo vale anche se fosse Hamilton. Ha già vinto cinque titoli, ma non ha importanza per me”.
Le sue dichiarazioni denotano come, arrivato alla sua quinta stagione in Formula 1, non tema i microfoni come neppure i suoi avversari. Anche in questo caso, non si è tirato indietro nell’esporre il suo punto di vista nel modo più schietto possibile. Memore dell’ anno scorso, lo stesso tedesco della Ferrari ha ammesso di aver dovuto avere un occhio di riguardo nei suoi confronti, in Cina. Il testacoda di entrambi, con il conseguente urto in staccata costò a Vettel 10″ di penalità. Nonostante riconosca che la potenza della Red Bull non sia ancora ai livelli di Ferrari e Mercedes aggiunge che di fatto, il problema maggiore sia ancora quello dell’aderenza.
Tatiana Sanfilippo