Formula 1 | Martin Brundle: “Il 2021? Sarà un’opportunità sprecata”
Quello pianificato da Liberty Media, dovrebbe essere uno dei cambiamenti regolamentari più incisivi della storia della Formula 1. Il nuovo regolamento dovrebbe prevedere un cambiamento sia sportivo che tecnico, andando a ridiscutere anche della distribuzione dei ricavi, oltre alla possibilità di introdurre un budget cap.
Non tutti sembrano però convinti che tali cambiamenti verranno effettivamente apportati, uno su tutti è Martin Brundle che si dice pessimista riguardo un’effettiva rivoluzione nel 2021:
“Sono frustrato dalla Formula 1 e dalla FIA perché i regolamenti del 2021 offrono l’opportunità di un cambiamento radicale e di settore di cui questo sport ha bisogno e dalle varie conversazioni che ho avuto in Spagna, sento che non accadrà“- ha sentenziato Martin Brundle a Sky Sports.
“Anche le squadre sono coinvolte nel processo e non dovrebbero esserlo perché troppo in competizione tra loro da pensare solo al proprio successo e non al bene dello sport. Sento che si arriverà ad un compromesso significativo, con pochi cambiamenti in termini di competitività sulla griglia e nulla per attirare nuovi team e fornitori che sono fondamentali per la salute ed il futuro della F1, esattamente come lo era in passato.”
“Siamo su un’isola pesantemente ancorata, il ponte levatoio sollevato e cosa ancor più importante, in attesa che il ponte levatoio venga abbassato. La F1 ha 70 anni e 1000 gare alle spalle .E’ un gigante globale con 350 milioni di telespettatori. Quell’impulso è grande, ma è un dovere cercare di migliorarla.”
Secondo Brundle l’unica via per rendere più appetibile questo sport è ravvicinare la competitività di tutte le vetture, in modo che più costruttori possano essere interessati ad entrare, convinti di poter essere competitivi sin dalle prime stagioni: “La Formula 1 deve essere prima di tutto l’intrattenimento. Le macchine dovrebbero perdere 100-150 kg. Inoltre abbiamo bisogno di pneumatici con un degrato limitato, anche se dovremmo imporre un numero di pit stop.”
“L’influenza aerodinamica deve essere ridotta notevolmente, in modo tale da non aver bisogno di artifici come gomme da troppo morbide e sistemi di riduzione della resistenza nell’ala posteriore. Torneremmo a dove eravamo, con un tocco moderno. La F1 deve essere un campionato di piloti, non una festa per gli ingegneri.”
“Le macchine devono essere più ‘cattive’ e le più esigenti del pianeta. Non voglio vedere gli adolescenti saltare in macchina ed avere tutto sotto controllo dopo mezza giornata. I piloti devono essere gladiatori, ma li abbiamo seppelliti così profondamente nel posto di guida che possiamo solo distinguerli da un casco multi-colorato e da un nastro Day-Glo su metà delle della telecamera sopra il roll bar.”
“Pensa ad un’immagine dei volti di Fangio e Moss al lavoro e al linguaggio del corpo di Clark, Hill e Stewart in macchina, così come Mansell e Senna ruota a ruota a Barcellona.”
Nemmono l’ultimo cambiamento regolamentare, introdotto nel 2014 ha convinto il britannico: “Sono convinto che la F1 sia andata nella direzione sbagliata con questi motori ibridi V6 da 1,6 litri, sistemi di controllo e aerodinamica. Naturalmente, i motori ibridi, elettrici ed a combustione sono arrivati in fretta, ma le straordinarie capacità ingegneristiche della F1 potrebbero essere indirizzate ad altre sfide come lo sviluppo della batteria, la ricarica della batteria super veloce nei box e i conduttori posizionati in pista, o per esempio elettrizzando alcune delle centinaia di camion che portiamo a una corsa europea.”
“Non dovremmo semplicemente caricare le auto da corsa con tutto il possibile, queste esistono principalmente per dimostrarci chi è il pilota più veloce e coraggioso e quale squadra può essere più reattiva nella tensione di una gara. Qualsiasi altra cosa è un bonus poco utile.”
“E’ per questo che il 2021 è così importante per la F1, ma probabilmente abbiamo perso il momento ottimale o forse dovrebbero ritardarlo di un anno. Dobbiamo ricreare i giorni in cui un Jordan, Stewart o Force India potevano vincere la gara. Dobbiamo creare l’ambiente in cui possono esistere queste cose prima di tutto.”