Formula 1 | Lewis Hamilton: “Non vedo l’ora di affrontare le nuove generazioni di piloti”
La stagione di Lewis Hamilton non poteva cominciare meglio: due primi e due secondi posti durante le prime quattro gare. Nonostante questi piazzamenti, pressochè perfetti, il pilota inglese è relegato in seconda posizione in classifica piloti, alle spalle del compagno di box Valtteri Bottas. Il confronto con il finlandese, infatti, lo vede in svantaggio per la regola, introdotta quest’anno da Liberty Media, che prevede un punto extra per il giro veloce in gara.
La lotta per il titolo, secondo Lewis Hamilton, non è solamente una questione interna e, anche se le due Ferrari sono in piena crisi, la Mercedes dovrebbe controllare costantemente Sebastian Vettel. Ma non solo; Hamilton è convinto che il futuro della Formula 1 sia nelle mani di due giovani, ma con alle spalle tanta esperienza, come Max Verstappen e Charles Leclerc, e dei tre debuttanti di questa stagione, George Russell, Alexander Albon e Lando Norris. I tre, rispettivamente accasati in WIlliams, Toro Rosso e McLaren, hanno già sorpreso positivamente in questo avvio di stagione e i loro risultati hanno spiazzato anche i loro team e i compagni di squadra.
Lewis Hamilton, però, è pronto a dare il “benvenuto” alle nuove generazioni in arrivo: “Sono pronto per i nuovi piloti. I rookies arrivano con nuove tecniche, nuovi stili di guida e una ferocia spaventosa. Il futuro sarà rinfrescante e bello da vedere. Ogni anno mi alleno per migliorare le mie abilità alla guida e per dare il benvenuto ai nuovi talenti. Quando guardo ognuno di loro vedo nei loro occhi la voglia di battermi ma non sarà così.”
“Ho sentito che alcuni di loro si ispirano a leggende del passato come Ayrton Senna o Michael Schumacher. Ovviamente durante i miei primi anni in McLaren anche io sono stato nella loro posizione e posso capire l’esperienza che stanno vivendo e tutte le sfide che stanno affrontando e che dovranno affrontare. Anche se non è bello, il mio lavoro è tagliarli fuori e restare in testa al gruppo. Devo dire, però, che questo compito si fa più difficile ogni anno che passa.”