Formula 1, la FIA ha le sue colpe nell’incidente di Jules Bianchi
È trascorso un mese esatto dalla morte di Jules Bianchi, avvenuta lo scorso 18 luglio nell’ospedale di Nizza dopo un coma di nove mesi a causa del tremendo incidente che lo ha visto protagonista lo scorso 5 ottobre. Nonostante sia passato quasi un anno, quello che è accaduto al pilota francese continua a portare in superficie domande, dubbi e critiche per quanto riguarda la questione della sicurezza in Formula 1.
Dopo le prime esternazioni dei piloti, a parlare, ora, è il turno di Gary Hartstein, ex medico ufficiale della Formula 1 che attribuisce alla Federazione Internazionale una certa percentuale di responsabilità nell’incidente del francese: «Credo che la FIA, di fatto, abbia della responsabilità per quanto è avvenuto nell’incidente di Jules Bianchi e spero che alla famiglia lo abbiano detto», ha pubblicato Hartstein attraverso i social network.
Secondo il 60enne, un po’ come avevano già denunciato sia Massa che Nasr, non c’erano le condizioni di sicurezza minime per il prosieguo della corsa: «I piloti dovrebbero chiedere il licenziamento del delegato medico, Jean-Charles Piette, includendo tutta la commissione medica». Un’accusa pesante. Sempre riferendosi a Piette, secondo l’ex dottore della Formula 1, quanto avvenuto in Giappone dovrebbe smuovere i cuori dei piloti che, a causa di poca conoscenza ed esperienza in caso di gravi traumi, sono «in perenne pericolo ogni volta che scendono in pista», ha concluso.