Formula 1, i track limits minacciano il futuro del motorsport
Sono necessarie risorse e soluzioni immediate per impedire al problema dei track limits di influenzare pesantemente la Formula 1 dei prossimi anni
Quello appena concluso è stato un weekend di Formula 1 anomalo. Non solo i piloti hanno guidato in condizioni pericolose, raggiungendo il limite della propria forza fisica, ma anche sul circuito di Losail i protagonisti indiscussi sono stati i track limits. Tanto che, tra il sabato e la domenica del fine settimana, gli operatori sono stati chiamati in causa per apportare delle modifiche ai limiti della pista, complicando ulteriormente le condizioni di un circuito già di per se di difficile percorrenza e gestione.
A tal proposito, intervistato da Motorsport, Mohammed Ben Sulayem ha dichiarato di comprendere la necessità di prendere una decisione, ritenendo solo temporanea la soluzione adottata durante il GP del Qatar. Quanto andato in scena questo fine settimana, infatti, non è che una replica di quanto accaduto in Austria, dove le infrazioni analizzate dai commissari di pista sono state ben 1.200.
Secondo il presidente della FIA, la soluzione va ricercata in un miglioramento della pista stessa. Questo significa che, se la configurazione del tracciato non può essere toccata, alcuni circuiti potrebbero abbandonare la Formula 1 per tornare a dare uno spettacolo meno caotico, come dimostrato dalle qualifiche disputate venerdì in vista della gara del Qatar.
IL PROBLEMA DEI TRACK LIMITS CHE INFLUENZA GLI PNEUMATICI
Tutti i piloti che hanno superato i track limits durante il weekend del Qatar, hanno poi dimostrato di avere micro fratture pericolose sugli pneumatici, cosa che ha portato Pirelli a chiedere un intervento di sicurezza, per salvaguardare i piloti impegnati in pista. Tuttavia, per il presidente della Federazione, la soluzione deve essere più drastica.
“Dobbiamo lavorare su una soluzione. Una di queste è rendere la pista scivolosa in uscita. Nessuno può fermare i piloti, se non i piloti stessi. Possiamo pensare anche all’altezza dei cordoli. Questa danneggia le monoposto? O forse c’è la possibilità di ovviare al problema mettendo della ghiaia? Con la ghiaia però dobbiamo stare molto attenti“, ha sottolineato Ben Sulayem.
Le dichiarazioni del presidente della FIA lasciano ben intuire quanto sia complesso trovare una soluzione equilibrata, che faccia coincidere tanto la sicurezza dei piloti quanto la salvaguardia della monoposto. “Dobbiamo ascoltare principalmente i piloti e i loro feedback“, ha proseguito Ben Sulayem. “Dovremo parlarne urgentemente perché è una cosa che deve essere implementata per il prossimo anno. Non possiamo permetterci che continui così“.
A dare supporto alla FIA nel cercare di individuare prontamente il problema e una sua soluzione, potrebbe entrare in gioco anche la tecnologia, di cui la Federazione fa già ampio uso. Tuttavia, secondo Ben Sulayem, sarebbero necessarie più risorse per garantire un lavoro più puntuale: “Voglio dire, qui si tratta di un’operazione da 20 miliardi di dollari. Non possiamo gestirla con pochi soldi“, ha evidenziato. Di conseguenza, servirebbe un accordo più preciso con la Formula 1, per finanziare adeguatamente gli investimenti necessari per migliorare la categoria regina del motorsport.