Formula 1 | Honda: “Vogliamo iniziare l’anno come terza forza dopo Ferrari e Mercedes”

toro rosso honda

© Red Bull Press Area

Dal 2015, anno del suo ritorno in Formula 1 in veste di motorista, la Honda ha occupato stabilmente la quarta (ovvero l’ultima) posizione nella classifica dei motoristi, dopo Ferrari, Mercedes e Renault. Tuttavia, i dati ricavati dal rendimento del motore giapponese durante la collaborazione con Toro Rosso nel 2018 hanno convinto la Red Bull ad unirsi ad Honda, abbandonando la lunga partnership con la Renault. Scelta che Red Bull maturò già ad inizio anno, visto che a giugno arrivò l’annuncio ufficiale dell’unione con Honda.

Dire che la Honda possa colmare in un inverno il gap da Ferrari e Mercedes (che oggi rappresentano il punto di riferimento) è pura utopia, tuttavia un obiettivo il motorista giapponese ce l’ha, ed è quello di sopravanzare almeno la Renault, così da non far rimpiangere alla Red Bull la decisione di aver abbandonato le power unit francesi. Le notizie arrivate sul fronte della potenza della power unit giapponese sono state contrastanti nel 2018: alcuni dati ufficiosi dicono che la Honda fosse ancora un po’ attardata rispetto alla Renault, ma dalla Red Bull hanno sempre dichiarato il contrario, dicendo che la power unit Honda era almeno al livello di quella francese e che in ogni caso il prossimo anno le macchine di Newey disporranno di più potenza (lo ha detto anche Verstappen nel dopo gara del GP Brasile). Dichiarazioni che hanno scatenato la piccata risposta di Cyril Abiteboul, il quale ha rimarcato che la Red Bull sta manipolando i dati e che Honda paga in realtà 20 kW di potenza dai motori francesi.

Masashi Yamamoto, responsabile della sezione motorsport di Honda, ha commentato così le velleità della casa giapponese per l’inverno: “Ci piacerebbe cominciare l’anno almeno come terza forza in campo tra i motoristi, dopo Ferrari e Mercedes. Poi, chiaramente, l’obiettivo consiste nel ridurre il gap da chi ci precede. Ferrari e Mercedes hanno molta più esperienza di noi e sono anche più abili nello sfruttare le zone grigie del regolamento. Per cui non saprei fornire una tempistica entro la quale ci aspettiamo di ridurre il gap definitivamente.

“Dopo quattro anni di esperienza, però, devo dire che abbiamo le idee più chiare sulla direzione da intraprendere – ha continuato Yamamoto – Quindi credo che potremo velocizzare il nostro processo di sviluppo”. Honda ha introdotto due upgrade di motore nel 2018, col secondo che ha causato qualche problema nella scatola del cambio. I problemi di affidabilità, quindi, continuano a tormentare il motorista giapponese. Lo stesso Gasly, ad Abu Dhabi, ha sofferto una perdita d’olio. Non è un caso se alla Red Bull hanno già messo in preventivo di terminare la stagione 2019 con almeno cinque power unit in luogo delle tre consentite dal regolamento.