Formula 1, Hamilton VS Red Bull: «Che assumano personale più competente»

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Dopo la vicenda legale che ha visto Giedo van der Garde rimbalzarsi con la Sauber il sedile della C34, la Formula 1 sta per affrontare l’ennesimo scandalo, quando si è appena corsa la prima gara della stagione. Sono trapelate, pochi giorni fa, le dichiarazioni shock di Bernie Ecclestone, dove il britannico ha confermato che l’eccessiva performance della PU Mercedes deriva da una stretta collaborazione lavorativa che proprio la Federazione Internazionale ha intavolato in tempi meno sospetti coi costruttori tedeschi. È inutile che ce la stiamo a giocare: il 2015, sarà l’ennesima cavalcata in solitaria della Mercedes col titolo Piloti che sarà un affaire privato tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton.

La coppia delle Frecce d’Argento ha rifilato un distacco di 32 secondi a Sebastian Vettel, terzo e primo dei normali, e uno dei principali avversari, la Red Bull, ha minacciato di abbandonare il Circus se la Formula 1 non modificherà i regolamenti che, a detta loro, stanno ammazzando il Campionato. Non ci ha meso troppo ad arrivare il punto di vista di Lewis Hamilton che, a causa del team per il quale corre, è inevitabilmente finito sotto i riflettori, e non per i meriti sportivi: «Sinceramente io penso a guidare e basta, non mi piace entrare nelle questioni politiche – ha esordito il Campione del Mondo in carica ospite della televisione di Sydney Seven Network – È abbastanza normale essere scontenti quando non si vince. Bisogna scegliere con molta cura il personale da impiegare in ogni ambito. La Mercedes lo ha fatto e ha assunto persono fantastiche che hanno fatto un ottimo lavoro. Non ci siamo mai lamentati del loro operato».

Grazie alle grandi prestazioni alle quali ci ha abituato ormai la Mercedes, domenica, appena dopo la gara, qualche linguacciuto di troppo da Milton Keynes ha accusato Hamilton di vincere facile: «Si può dire la stessa cosa della Red Bull con una differenza. Sebastian, all’epoca non aveva nessuno dietro che lo pressava, io ho il mio compagno di squadra perché tra di noi è sfida vera. Non ricordo che la Red Bull abbia permesso qualcosa di similare. Se mi trovassi 30 secondi davanti a Nico, in tutti i GP allora se ne potrebbe anche parlare, ma la nostra sfida parte al via e si conclude sulla linea del traguardo. La gente può avere la sua opinione, è irrilevante per me», ha concluso Hamilton.