Formula 1 | GP Singapore, Daniel Ricciardo ci crede: “Singapore simile a Montecarlo. Puntiamo a vincere”

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Secondo alcuni, la fortuna nelle corse non esiste. Ma, se esistesse davvero, Daniel Ricciardo quest’anno sarebbe senza dubbio in credito con la buone sorte. “Questa è la pista più simile, in termini di layout, a quella di Montecarlo” ricorda l’australiano in conferenza stampa. Tutti sappiamo come è andata a finire nella gara monegasca, dove Ricciardo espresse un ritmo irraggiungibile, sia sul bagnato che sull’asciutto. Ma poi l’errore della squadra, che non aveva le gomme pronte al pit stop, lo privò di una sudata quanto meritata vittoria. Questo week end, a Singapore, per la Red Bull si presenta la seconda, grossa occasione. Lo scorso anno, sul tracciato di Marina Bay, Daniel Ricciardo disputò la sua migliore gara dell’anno, cogliendo un secondo posto dietro a Sebastian Vettel. Ma se nel 2015 una piazza d’onore, per la Red Bull, poteva essere considerata come un successo, quest’anno va un po’ stretta.

Nella conferenza stampa di giovedì, Daniel Ricciardo ha parlato del trend positivo che ha caratterizzato le ultime gare finora disputate. “Monaco è stata una grande delusione, ma dopo abbiamo corso delle ottime gare. Ultimamente, ho sempre avuto la sensazione di avere massimizzato il risultato della gara, di avere corso sempre nel massimo delle mie potenzialità. Per questo week end, non voglio mettermi troppa pressione addosso. So che ci sono grandi aspettative su di noi, ma cerco di non pensarci troppo. Però non potrei nascondere che l’obiettivo è conquistare la vittoria”.

Singapore, però, è una pista ostica. Le frenate violente, unite all’elevata percentuale di umidità, la rendono, insieme alla Malesia, una delle corse più stressanti dell’anno. Proprio la conformazione del tracciato e le temperature dell’asfalto influiranno in maniera determinante sull’usura delle gomme, che anche a Monza ha condizionato il risultato finale. “Qui è sempre caldo – commenta Daniel Ricciardo – e questo senza dubbio metterà a dura prova la durata delle gomme. Ci sono curve a basse velocità, quindi serve un’ottima trazione, e soprattutto le gomme posteriori possono soffrire di un forte degrado. Per la gara, direi che se si usassero solo gli pneumatici più morbidi, potrebbe sorgere qualche problema. Ma sono solo ipotesi, bisogna aspettare a scendere in pista per avere dei riscontri”.

Se Singapore è un tracciato probante per le gomme, figurarsi per il fisico dei piloti. Ricciardo lo ha spiegato chiaramente: “È la corsa più dura dell’anno. Come umidità, siamo sui livelli della Malesia. Però Sepang è in mezzo al verde, mentre qui sei circondato dai palazzi e da edifici di cemento, quindi il calore diventa ancora più insopportabile. Se pensi di aprire la visiera per rinfrescarti un po’, rimani deluso perché ti entra aria calda…”.