Analisi della redazione Gran Premio Singapore Formula 1 | GP Singapore 2017, harakiri Ferrari: di chi è la colpa? 19 Settembre 2017 Eleonora Ottonello © Scuderia Ferrari press area Sono passate poco più di ventiquattro ore dal termine del Gran Premio di Singapore. In questa prima giornata dopo la conclusione della gara di Marina Bay a tenere banco è ancora il brutto incidente al via che, in poche centinaia di metri ha visto ritirarsi tre dei sicuri protagonisti del 14esimo appuntamento del Mondiale 2017 di Formula 1. E proprio il crash che ha visto nel ruolo di attori principali il terzetto composto da Vettel, Raikkonen e Verstappen, continuerà a far parlare non solo nei prossimi giorni ma probabilmente anche mesi, nel caso in cui i punti persi a Singapore dovessero rivelarsi fondamentali per la vittoria del titolo iridato a fine anno. Da quando hanno fatto ufficialmente il loro debutto tra scuderie e piloti, i social networks sono diventati un posto come un altro dove i tifosi possono virtualmente incontrarsi per scambiarsi opinioni, dare la propria visione delle cose e dove designare il colpevole continua a essere una delle attività preferite da parte di tutti gli utenti. Tornando velocemente a quanto accaduto ieri allo start della gara di Marina Bay, esattamente come accade dopo ogni Gran Premio la parola unanimità è praticamente sconosciuta agli appassionati. C’è chi da la colpa a Verstappen, chi a Vettel, chi a Raikkonen. Poi ci imbattiamo, e non sono pochi, nella fazione di quelli che liquidano il fatto come un semplice incidente di gara, dove ognuno dei protagonisti dell’incidente ha una sua colpa. E siamo sicuri che anche noi, con questo articolo, probabilmente, verremmo subissati da non pochi commenti al veleno. Partiamo dal presupposto che Kimi Raikkonen è stato autore di una grande partenza. Il finlandese ha visto la chiara possibilità di superare Verstappen all’esterno, lasciando all’olandese la traiettoria interna. E non possiamo dire che non ci abbia provato. Non si può dire lo stesso di Sebastian Vettel, che partiva dal lato opposto. Il tedesco della Ferrari ne è consapevole e per questo motivo attua una strategia difensiva, provando a chiudere Verstappen per provare a mettere le ruote della sua SF70H a quelle della RB13 alla prima curva. È in questo momento che Seb prova a difendere la sua posizione ma, purtroppo è in ritardo. L’olandese, probabilmente proprio vedendo il tedesco della Ferrari che stava chiudendo in maniera repentina la traiettoria sterza leggermente a sinistra, impattando contro un incolpevole Raikkonen. Si parla di millesimi di secondo. Roba che per rendermi conto di quanto fosse avvenuto ho dovuto riguardare più e più volte i video della partenza. Probabilmente Vettel ha pensato di essere in lotta solo ed esclusivamente con Verstappen per accaparrarsi la prima posizione e invece anche Iceman era parte integrante dei giochi. Lo pneumatico anteriore dell’olandese tocca la posteriore di Raikkonen che è costretto ad andare a sbattere contro il suo compagno di squadra. È in questo preciso istante che la Ferrari regala la vittoria su un piatto d’argento a Hamilton e alla Mercedes visto che, anche Seb, con la monoposto seriamente danneggiata non avrebbe potuto continuare tanto oltre. Vista a tres bandas #SingaporeGP pic.twitter.com/Z3gJyHdGk0 — Victor F1 (@g3of1) 17 settembre 2017 Chi è il principale colpevole? Probabilmente è giusto vederlo come un semplice incidente di gara. La pioggia, l’impatto che questo fine settimana ha sul fisico dei piloti non ha certamente aiutato. Tanto meno l’aria tesa che si è respirata nel box della Ferrari con Vettel chiamato all’impresa, non solo per tagliare il traguardo per primo sotto la bandiera a scacchi a Singapore ma anche e soprattutto per trasformare in sempre più reale e tangibile il sogno Mondiale per la Rossa e per tutti gli appassionati che seguono il Cavallino Rampante da ogni parte del mondo. Ne siamo consapevoli, riceveremo parecchie critiche, soprattutto perché siamo italiani. Italiani che oggi decidono di contestare una decisione presa da un pilota Ferrari. Che dir si voglia Sebastian Vettel, non lo chiamerei colpevole, ma semmai colui che ha l’unica colpa di aver innescato un normale incidente di gara. Il tedesco, che ricordiamo partiva dalla pole position, è quello può decidere come impostare la sua partenza e il raggiungimento della prima curva. Anziché proseguire sulla sua traiettoria decide di sterzare a sinistra, di andare a bloccare Verstappen, di chiudere la porta a un rivale che, oltre a non soffrire di timori riverenziali nei confronti dei suoi più blasonati colleghi, non poteva andare da nessun’altra parte. La frenata dell’olandese non è nemmeno un’ipotesi che prendiamo in considerazione, soprattutto per questioni di sicurezza. Sì, perché un conto è dirlo a caldo, nel momento successivo al crash, un conto è continuare a ribadirlo senza immaginare che Max frenando avrebbe rischiato di essere centrato a piena velocità da qualche altro collega che poteva arrivare dal centro della griglia di partenza. La colpa di Sebastian Vettel si aggrava non tanto per la manovra in pista, ma per l’occasione persa, per quei 25 punti consegnati a Hamilton, 25 punti che possono valere tranquillamente un Mondiale, che non sono troppi quando mancano ancora sei Gran Premi al termine dell’anno ma potrebbero rivelarsi altrettanto essenziali. La sfida per l’iride non è contro Verstappen e, anche se è un ragionamento a mente lucida, Seb avrebbe potuto far sfilare l’olandese e fare gara direttamente sull’inglese della Mercedes. Probabilmente però, a sbagliare ancora, è la politica Ferrari. Kimi non può matematicamente aggiudicarsi il titolo di campione del mondo. Ormai è un affare privato tra Vettel e Hamilton. Loro sono i protagonisti principali. Se le stagioni segnate dai trionfi di Michael Schumacher ci hanno insegnato qualcosa è che i Mondiali, anche se può non piacere, si vincono con un capo squadra e un ottimo secondo pilota, che deve correre con la testa del gregario. E domenica Raikkonen è mancato solo in questo aspetto. Col tedesco che, nel caso avesse azzeccato la partenza, sarebbe balzato tranquillamente davanti a Verstappen, Iceman avrebbe dovuto pensare di difendere Seb da ogni attacco. Stare al suo posto. Però fatemela dire una cosa: non possiamo fargliene una colpa, sono piloti e, anche se facenti parte di una scuderia, corrono anche per loro stessi. In conclusione la maggiore colpevole di tutto questo è la gestione della Ferrari, come da anni a questa parte. Col doppio KO di Singapore il Cavallino Rampante ha detto addio a una piccola percentuale di aggiudicarsi il titolo mondiale a fine anno, se solo avessero avuto il coraggio di mettere in chiaro le cose fin da subito tra i piloti. Ma questo, ci tengo a ribadirlo, è solamente il mio personalissimo punto di vista. Tags: 2017, GP Singapore, Kimi Raikkonen, Marina Bay, Max Verstappen, Scuderia Ferrari, Sebastian Vettel Continue Reading Previous Formula 1 | Gp Singapore 2017, FIA sull’incidente al via: “Nessuna penalità per Vettel, Raikkonen e Verstappen”Next Formula 1 | GP Singapore 2017 – Vettel, Hamilton, questione di buon senso