Formula 1 | GP Giappone 2017, prove libere 3: Bottas e Hamilton riportano in vetta le Frecce d’Argento

GP Giappone 2017, prove libere 3: Bottas e Hamilton riportano in vetta le Frecce d'Argento

© Mercedes F1 press area

Quei 211 millesimi di distanza dalle Ferrari, a Toto Wolff, non devono essere piaciuti ieri. Motivo per cui oggi le Frecce d’Argento di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton sono tornate alla carica, monopolizzando le prime due posizioni della classifica del terzo turno di libere sul circuito di Suzuka.

Per una volta tanto è stato il finlandese a precedere il britannico, con una prestazione veramente interessante che gli ha permesso di stampare il nuovo record provvisorio della pista giapponese, un 1’29”055 su gomme a mescola Soft, quindi non la più morbida messa a disposizione dalla Pirelli.
Un tempo che sarebbe stato abbassato ulteriormente poco dopo proprio con le Supersoft, se non fosse stato per un’uscita di curva alla Spoon che ha portato Bottas a strisciare la sua monoposto sulle barriere di protezione esterne, danneggiando la sospensione posteriore.

Dopo la penalità delle cinque posizioni in griglia di partenza per la sostituzione del cambio, ecco l’ulteriore doccia fredda per i tecnici di Brackley che dovranno fare gli straordinari per rimettere in sesto a tempo record la W08 numero 77 in vista delle qualifiche. Nonostante tutto, questa performance ha mostrato, almeno in parte, il potenziale delle Frecce d’Argento, visto che anche Hamilton ha ben figurato piazzandosi alle spalle del compagno di squadra con soli 14 millesimi di distacco.

Il tre volte Campione del Mondo della Mercedes, però, non ha saputo sfruttare come Bottas le mescole Supersoft, dal momento che ha dovuto abortire entrambi i tentativi di qualifica proprio nel momento decisivo per via dell’esposizione delle bandiere rosse.
Insomma, sembra che la W08 sia tornata a fare la voce grossa sull’ottovolante giapponese… e le Ferrari? Ha salvato il terzo turno di libere solamente Sebastian Vettel, capace di arpionare il terzo tempo ma pagando un distacco di oltre tre decimi da Valtteri.

La Rossa di Maranello, dopo l’esordio promettente, è tornata ad accusare qualche difficoltà di troppo in fatto di grip: ne sa qualcosa anche Kimi Raikkonen, finito a muro alla curva Degner 2 dove ha danneggiato, come il connazionale, le sospensioni della sua monoposto. L’unica differenza è che la SF70H numero 7 non è stata riportata subito ai box dopo l’incidente, ma solo al termine della sessione: una perdita di tempo che costerà parecchio agli uomini del Cavallino, i quali dovranno sudare le sette camicie per permettere ad Iceman di prendere parte alle qualifiche.

In casa Red Bull, invece, è stata persa la bussola: gli ingegneri di Milton Keynes, dopo aver constatato di aver utilizzato un assetto troppo carico nella giornata di ieri, hanno provato oggi a differenziare il lavoro di setup tra i due titolari. Il risultato? Sostanzialmente invariato, visto che Max Verstappen non ha fatto meglio del quarto tempo a 855 millesimi dalla vetta, mentre Daniel Ricciardo lo ha seguito in quinta piazza con poco più di nove decimi di ritardo.

Per quanto riguarda gli altri, Esteban Ocon si è confermato il migliore come nelle FP1 di ieri, piazzando la sua Force India al sesto posto davanti alla Renault di Nico Hulkenberg e alla McLaren-Honda di Fernando Alonso. Hanno completato la top ten Sergio Perez e Jolyon Palmer, mentre non hanno centrato un posto nei primi dieci entrambe le Williams, le Toro Rosso (con il giovane Gasly solamente 16esimo) e le HAAS, di poco davanti alle Sauber che si confermano, una volta di più, fanalini di coda dell’intera griglia.

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