Formula 1 | Gp di Singapore: le nostre pagelle
Ecco le pagelle di un Gp che ha visto il risultato finale incerto fino all’ultimo metro prima del traguardo. A spuntarla, alla fine, è stato Nico Rosberg ma sono stati tanti i piloti che hanno fatto bene lungo il cittadino di Marina Bay.
Lewis Hamilton: voto 6. Certo, riesce a salire sul podio ma questo non rappresenta chissà quale merito. In difficoltà per l’intero week end, in gara non cambia registro e si interstardisce con delle frenate al limite ed errori a ripetizione. Un probabile errore del muretto Ferrari gli regala un podio e punti aggiuntivi in ottica campionato.
Nico Rosberg: voto 10. Un week end perfetto da parte del pilota tedesco della Mercedes, un week end che è stato messo a repentaglio solo dalla discutibile strategia del muretto Mercedes dato che, nel finale, lo ha esposto ai pericoli rappresentati dalla rimonta imperiosa di Ricciardo. Nico, però, anche in quest’occasione, ha mostrato grande freddezza e ha così colto la sua terza vittoria consecutiva dalla fine della pausa estiva.
Daniel Ricciardo: voto 9. Alla fine gli è mancanto un giro per completare il capolavoro, così come gli manca tuttora una vittoria per sancire un’altra stagione convincente che pareva potessere prendere una brutta piega a causa del nuovo arrivato Verstappen. Ad ogni modo, rimontone a parte, Ricciardo ha avuto l’indiscutibile pregio di aver tenuto Rosberg sempre a tiro nonostante lo stato di grazia di quest’ultimo. L’unico uomo in giro sul tracciato, in grado di fare ciò.
Max Verstappen: voto 5. Questa volta il baby prodigio non fa prodigi e, anzi, cicca la partenza, rimane invischiato nella bagarre dietro e, proprio quando ti immagini una rimonta furiosa a suon di sorpassi, ecco che lo vedi balbettare dietro a delle vetture che dovrebbero essere più lente. Quando Kvyat gli mostra i muscoli pur senza usare i trucchetti ai quali ricorre solitamente il giovane Max, questi ha anche il coraggio di lamentarsi via radio.
Sebastian Vettel: voto 8. Il cedimento della barra anti-rollio al sabato costringe la Ferrari ad una strategia dura da digerire ma anche l’unica possibile. Vettel, da buon soldato, riceve le consegne e consegue l’obiettivo grazie alla stoffa di cui è in possesso e anche grazie ad una buona dote di mestiere. Questo è il Vettel migliore; quello che si sa districare tra situazioni difficili senza per questo cadere nella fallosità che ha contraddistinto la sua stagione 2016.
Kimi Raikkonen: voto 8. Da quanto tempo non si vedeva una Ferrari superare una Mercedes? Da una vita. Ieri, però, è successo. La Ferrari in questione era quella di Iceman, autore di una grande gara, tale da mettere Hamilton sotto pressione e sbagliare. Nel finale la Ferrari lo costringe ad una sosta che, col senno del poi, pare avesse tutto l’aspetto di essere superflua. Questa sosta gli farà perdere il podio. Ma la qualità della gara di Kimi, resta.
Felipe Massa: voto 5. Al sabato la Williams era stata sfortunata a beccare bandiera gialla proprio quando sembrava possibile l’accesso alla Q3. In gara però, non c’è stata alcuna scusante: la Williams è affondata e con essa i suoi piloti, Massa compreso. D’altro canto nessuno si aspettava chissà che cosa dalla Williams a Singapore. 12°, a un giro, però, è un pò troppo.
Valtteri Bottas: voto 5. Stesso discorso del suo compagno di squadra. A Bottas, però, vanno riconosciute diverse attenuanti: fora al via a causa dell’incidente tra Hulkenberg e Sainz, torna ai box e i suoi meccanici lo fanno ripartire con una mossa criminale che mette a repentaglio la vita di un meccanico Force India, tornato in pista, gli si slacciano le cinture (!!!) e, alla fine, c’è anche il ritiro per cause tecniche. Insomma, se a Bottas do 5, la Williams merita 2…
Kevin Magnussen: voto 7. Che gara, quella del danese! Beh, direte voi, tutto questo rumore per un decimo posto? Sì. Non è soltanto la decima piazza finale ciò che esalta della gara del danese, è che ha concluso in scia a Kvyat e Perez, due che dovrebbero dargli una paga di 1”/1” e mezzo al giro; è che ha messo alle sue spalle un sacco di gente che, in teoria, dovrebbe stargli davanti e, tutto questo, in una gara in cui l’ingresso della safety non ha favorito in alcun modo i cosiddetti “outsider”
Joylon Palmer: voto 5. Se per Magnussen ci si esalta, per Palmer ci si deprime. Voglio dire, è stato lontano dai muri, non ha fatto casini, non ha ostacolato nessuno nelle fasi di doppiaggio, però non ci si può più aspettare di ricevere complimenti per l’ABC dell’automobilismo da corsa. Adesso deve mostrare gli attributi se vuole restare in F1. E potrebbe anche essere troppo tardi…
Fernando Alonso: voto 8. Dopo i 3 turni di libere, la McLaren era la più grande delusione del week end insieme alla pessima prestazione messa in mostra da Hamilton. In qualifica, a sorpresa e con la zampata del campione, Fernando acciuffa la Q3. In gara il campione di Oviedo da, come al solito, il massimo e ottiene il massimo che questa McLaren potesse ottenere che poi, a ben guardare, non è poco se pensiamo che ha concluso a solo 18″ da Verstappen.
Jenson Button: voto 5. Come scritto sopra, la McLaren aveva iniziato il week end in maniera piuttosto deludente. Poi ci ha pensato Alonso a risollevare il morale mentre Button non è mai ruscito a svoltare nel corso dei 3 giorni. Il ritiro ha messo fine ad una gara opaca.
Carlos Sainz: voto 5. Nel crash della partenza non mi sento di affibbiargli chissà quali responsabilità. Doveva evitare Verstappen che si era piantato e così lo spagnolo ha puntato verso il centro. Certo, nel compiere questa manovra, gli specchietti li ha completamente ignorati però, vabbè, dai. Sta di fatto che insieme a quella di Hulkenberg, anche la sua gara finisce lì. Il contatto avvenuto rende la sua Toro Rosso tremendamente sottosterzante e incapace di girare dignitosamente attorno a una curva che fosse una. Insomma, una gara infernale rovinata al via.
Daniil Kvyat: voto 7. Bello scatto d’orgoglio di Kvyat che si rende potagonista di una gara buona, seppur con un finale in calando che, penso, possa fargli sentire troppo stretto il 9° posto finale. Quando, ad un certo punto, il pilota della Toro Rosso si ritrova Verstappen in scia, inizia una sequela di staccate al limite atte solo a rendere dura la vita al pilota olandese. Ma ci sta, perchè il russo ha fatto tutto ciò in maniera sempre molto corretta.
N. Hulkenberg: N.C.; S. Perez: voto 6; F. Nasr: voto 6; M. Ericcson: voto 5; R. Grosjean: N.C.; E. Gutierrez: voto 6; P. Wehrlein: voto 6; E. Ocon: voto 5.