Formula 1 | Gp Brasile 2016, Charlie Whiting difende le decisioni degli steward

Credits: Mercedes Press Area

C’era anche Charlie Whiting, alla Conferenza stampa dedicata ai piloti, alla vigilia del Gp Brasile 2016. Il direttore di gara, in quest’occasione ha voluto chiarire le decisioni prese dai commissari al Gp del Messico, al centro di numerose polemiche e critiche da parte dei tifosi, dei piloti e altri addetti ai lavori.

Il weekend del Gp Brasile, non è ancora iniziato che ha già collezionato il primo colpo di scena, quando insieme ai piloti, Daniel Ricciardo, Sebastian Vettel, Max Verstappen, Lewis Hamilton, Felipe Massa (alla sua ultima apparizione a Interlagos) e Nico Rosberg, c’era anche Whiting. Per poter dar spazio al direttore di gara, la conferenza stampa è stata divisa in due parti. Nella prima è stato dedicato gran spazio al pilota di casa Felipe Massa, e agli altri piloti presenti.

Nella seconda parte, invece è stato Charlie Whiting, protagonista delle domande da parte della stampa, con trasmissione di filmati degli episodi incriminati.

Charlie, ha chiarito la differenza tra i tagli di Lewis Hamilton e Max Verstappen alla prima curva, commentando così: “La differenza principale tra i due tagli è che Lewis non ha tratto vantaggio dalla sua manovra, mentre Max sì. Guardando il video, si può vedere come Hamilton abbia tratto un guadagno in frenata salvo poi perderlo tagliando, mentre Verstappen no. L’ingresso della Safety Car poco dopo il taglio di Lewis ha fatto sparire ogni dubbio se fosse o meno giusto penalizzarlo. Nel caso non ci fosse stata, avremmo chiesto a Lewis di rallentare ovviamente”.

A questa dichiarazione, è arrivata la replica di Max Verstappen: “Sicuramente non sono d’accordo con la decisione ma non fa differenza. Se la penalità ci fosse stata per tutti e due o per nessuno dei due, sarebbe stato un altro paio di maniche. Forse dovremmo cambiare nel futuro se avere penalità o meno di questo tipo”. Anche Lewis Hamilton, ha voluto dire la sua a tal proposito: Sono d’accordo con la spiegazione di Charlie, non ho niente da aggiungere, penso che alla fine gli steward abbiano un lavoro difficile da compiere. La Safety Car è intervenuta subito, non è semplice applicare sempre la stessa regola. Ma sono d’accordo anche con Max, per fare in modo che i commissari possano prendere le decisioni con maggior chiarezza”.

Altra questione trattata da Whiting, è il cambio di direzione in frenata, commentando il Gp Ungheria e il Gp Messico con l’episodio tra Vettel e Ricciardo: “A Budapest tra Raikkonen e Verstappen l’incidente ha fatto discutere molto i piloti nell’incontro tenuto in Germania. L’opinione generale è che cambiare direzione in frenata non dovrebbe essere fatto. Si sono detti tutti d’accordo, poi in Giappone con l’episodio tra Hamilton e Verstappen nel quale Lewis ha dichiarato via radio di aver visto un cambio di direzione violento di Max in frenata. Così ad Austin abbiamo cercato di chiarire il regolamento esistente e in Messico abbiamo avuto la prima gara dove sono state applicate queste accortezze. Se il pilota fa un cambio anomalo di direzione nella zona della frenata (difficile e pericoloso per un altro pilota), i commissari possono decidere che la manovra sia penalizzabile. Vettel ha effettuato un cambio di direzione in frenata, questo ci è parso chiaro dai dati e dal video, si è trattato di una manovra potenzialmente pericolosa, un cambio di direzione anomalo che avrebbe potuto causare un incidente”.

A questa dichiarazione, Ricciardo ha espresso il suo pensiero: “Penso che sia stato spiegato bene dagli steward anche dopo la gara. Capisco che per i fan sia diffcile capire talvolta dal di fuori, ma quando sei in zona frenata e stai sorpassando e spingi la monoposto al limite, ogni tipo di manovra è qualcosa che non ti permette di controllare bene la situazione, talvolta creando momenti incasinati.” Anche Sebastian Vettel, ha voluto rispondere a tal proposito: Non sono d’accordo con la decisione perché penso di aver già difeso la mia posizione e credo che in questo caso, Daniel avesse abbastanza spazio, nella maggior parte della frenata non ho cambiato posizione. Altri piloti hanno fatto la stessa cosa in altre curve e non è successo niente. Non è stato un episodio pericoloso per Daniel”.

Il direttore di gara, ha rimarcato anche che i commissari sono diversi di gara in gara, e usano gli stessi criteri per valutare: “Come ha detto Lewis, ogni incidente è un caso a sé. Sono tutti diversi di gara in gara. Quando si esaminano nei dettagli, bisogna ricordarsi che i steward hanno molte immagini e dettagli, una grande tecnologia a loro disposizione, cose che il pubblico non vede, quindi è facile dire che sono decisioni prese a caso, ma se analizziamo la procedura vediamo che l’incidente di A è diverso da un incidente B. Certo a volte è  necessaria una spiegazione supplementare”.

Infine, ha parlato del linguaggio utilizzato nei team radio, partendo dalle offese ricevute da Sebastian Vettel in Messico: Non è la prima volta che sentiamo parolacce, il fatto che fossero rivolte a me è stata una situazione infelice. Sicuramente la frustrazione è comprensibile, ma il fatto che Sebastian sia venuto subito a fare le sue scuse per me è sufficiente. È così che deve essere. Lo scoppio di adrenalina è comprensibile”.

A queste parole, Sebastian Vettel, replica rimarcando la sua posizione e rinnovando le sue scuse per quanto successo: “Hanno già detto tutto, mi dispiace per ciò che ho detto, se in gara si sta lottando tutti possono capire perché non fossi felice e sicuramente mi pento e mi dispiace per quel che ho detto. Era ovvio per me incontrare Charlie dopo e scrivergli una lettera. Sono contento abbia accettato le mie scuse.”

Tornando al discorso dei tagli di pista, Charlie Whiting ha parlato degli espedienti usati per impedire che queste azioni avvengano: “Ci abbiamo pensato e in alcune piste l’abbiamo fatto. Come a Monza, Montréal, abbiamo sviluppato dei sistemi per obbligare i piloti a seguire un certo tracciato. Possiamo correggere facilmente e trovare una soluzione per far ritornare i piloti sul tracciato più lentamente”.

In conclusione, il direttore di gara ha spiegato il motivo delle tante regole sulla sicurezza, in vigore: “Penso che tutto lo sport sia diventato più complicato. Ci sono sempre più richieste di chiarire le regole e questo ci porta ad avere più regole dettagliate. Non riguarda solo la guida, ma anche questioni più tecniche e non penso che le regole si semplificheranno in futuro perché il nostro sport è complesso”.