Formula 1, flop qualifiche: che cosa non ha funzionato?
Il nuovo format di qualifiche, che dopo il flop di Melbourne vedremo ancora anche in Bahrain, è stato un completo fallimento. Dopo la sessione che avrebbe delineato la griglia di partenza del Gran Premio d’Australia, i rappresentanti delle scuderie di Formula 1 si sono incontrati pronti per chiedere all’unanimità il ritorno al format 2015. Nonostante l’idea di base valida, le nuove qualifiche non sono piaciute a nessuno: approvate in poco tempo e senza chiedere il parere dei piloti, fin dall’annuncio del cambiamento avevano fatto storcere il naso a molti. Di questa linea di pensiero è stato anche Bernie Ecclestone che aveva sottolineato che lui avesse proposto un’altra tipologia di qualifiche.
L’idea è stata da subito chiara. Con la Formula 1 che ormai da almeno un paio di stagione si trova a fare i conti con un calo di appeal a livello mondiale, tutti hanno deciso di dare credito alla FOM per trovare e provare un nuovo format che potesse rendere le qualifiche più incerte fino all’ultimo. Un concetto che non fa una piega ma che ha dovuto fare i conti con un sistema completamente errato, bocciato anche da Ecclestone.
Se la Q1 e la Q2 hanno offerto lo spettacolo tanto agognato, per lo meno televisivamente parlando dove non ci si è annoiati per nemmeno un secondo, non si può tergiversare sul fatto che in pista c’era anche troppo caos con tutti i piloti intenti a effettuare il giro migliore per non rischiare di essere fatti fuori ogni novanta secondi. L’adrenalina per i piloti è sicuramente a livelli altissimi visto che oltre a stare attenti a non avere nessuno più lento sulla propria traiettoria devono lanciare un occhio anche al non intralciare nessuno nel giro lanciato senza dimenticare i problemi con le bandiere gialle che, anche se a Melbourne non ci sono state, potrebbero portare non pochi svantaggi ai piloti visto che se viene abortito un giro non è detto che abbia il tempo necessario per effettuarne un altro.
Sicuramente la sessione più soporifera è stata la Q3 dove, levando i primi cinque minuti dove tutti i piloti erano in pista nella speranza di ottenere un tempo più che soddisfacente, poco a poco che ci si accorgeva di non poter migliorare la prestazione quasi tutti i piloti, ad eccezione di quelli Mercedes, sono rientrati ai box. La qualifica si è conclusa sei minuti prima della bandiera a scacchi con Vettel che addirittura si è presentato in borghese per la foto di rito con Hamilton e Rosberg. Ok, si è pensato di provare qualcosa di alternativo per fare in modo che la qualifica tornasse a essere incerta. Ma che doveva essere testata prima dell’inizio del Mondiale.