Formula 1, Capelli si sacrifica per salvare Monza: si dimette dal CDA della SIAS
Ivan Capelli, Presidente di ACI Milano, ha rassegnato le proprie dimissioni dal Consiglio di Amministrazione della SIAS, la società che attualmente gestisce l’Autodromo Nazionale di Monza. La notizia, arrivata nella giornata di ieri, ha subito fatto il giro del mondo visto che la decisione dell’ex pilota rappresenta il primo passo per salvare Monza, e in particolar modo per firmare il rinnovo della Formula 1 con Bernie Ecclestone. L’obiettivo di Ivan Capelli, rassegnando le proprie dimissioni, è quello di far cadere l’attuale CDA della SIAS in modo da azzerare gli incarichi di Andrea Dell’Orto e Francesco Ferri, rispettivamente attuale numero uno della società e il direttore dell’autodromo brianzolo.
Per firmare il rinnovo della Formula 1 con Monza, dato il contratto in scadenza a termine 2016, Bernie Ecclestone aveva chiesto determinate garanzie, in primis la testa di Dell’Orto reo, secondo Mister E., di non essere stato in grado di gestire l’impianto come ci si aspetterebbe senza dimenticare che non è riuscito a garantire il rinnovo del contratto che scadrà a fine anno. Anche se non sarà una passeggiata, la situazione potrebbe sbloccarsi visto che oltre a Ivan Capelli ha lasciato il CDA della SIAS anche Enrico Radaelli, consigliere ACI.
Non si può certo dire che l’abbia presa bene Andrea dell’Orto. Nonostante i pareri negativi del Collegio Sindacale della SIAS, il Presidente della società ha deciso di sostituire i due dimissionari con Gianangelo Bravo e Cristina Colombo, direttore dello sport presso la Regione Lombardia: «SIAS è sempre più impegnata non solo per il rilancio dell’Autodromo ma anche per fare in modo che dal 2017 si corra ancora il Gran Premio di Formula 1 a Monza – si legge nel comunicato rilasciato – Abbiamo lavorato all’ampliamento della stagione sportiva, all’allargamento e al potenziamento dell’offerta in campo dell’entertainment presentando l’autodromo anche come destinazione turistica valorizzando la bellezza e la capacità attrattiva del territorio».
Nonostante quello che è stato affermato il Gran Premio d’Italia di Formula 1 è di vitale importanza per l’autodromo brianzolo, tanté che per salvare l’impianto e quello che da sempre è ritenuto l’appuntamento principe del calendario si è mosso anche il Governo e in particolar modo la Regione Lombardia. È vero: nessuno ha mai negato che ospitare una gara di Formula 1 non sia esoso, ci vogliono parecchi soldi ma il ritorno economico ha permesso all’Autodromo Nazionale di Monza di sopravvivere, ad oggi, nonostante il calendario presenti pochi eventi capaci di attrarre in circuito una grande moltitudine di appassionati. La verità mostra però un’altra prospettiva: nelle casse della SIAS non c’è più un quattrino, solamente debiti da ripianare e nonostante i giochi di potere della dirigenza ben presto i nodi verranno al pettine. Monza rischia di uccidersi con le sue mani visto che i responsabili di Imola, che erano in Bahrain dove hanno incontrato Bernie Ecclestone, non stanno a guardare.