Formula 1 | Bernie Ecclestone oltre ogni limite: “Muretti a bordo pista per aumentare lo spettacolo!”
E va bene, bisogna ammetterlo: alla luce dell’ultimo GP degli Stati Uniti non si può certo dire che le gare di Formula 1 siano il massimo del divertimento.
Ma l’iniziativa di Bernie Ecclestone per aumentare l’audience sembra fuori da ogni immaginazione: con tono provocatorio il patron del circus iridato vorrebbe proporre l’installazione di muretti alti 40 cm ai bordi delle curve per evitare l’utilizzo, ma soprattutto l’abuso, delle enormi vie di fuga in asfalto.
Con un’idea del genere, che aumenta esponenzialmente il rischio di incidenti in circuito, si tornerebbe di colpo negli anni ’70 in cui non solo non c’era lo spazio per correggere una traiettoria sbagliata, ma oltretutto i tracciati erano delimitati da pericolosissimi guard rail in metallo.
I piloti, ovviamente, sono tutti contrari: tuttavia potrebbero accettare il compromesso di limitare le odierne vie di fuga con il ritorno delle escursioni nella ghiaia.
Il primo a parlare è stato Nico Rosberg che ha assunto il ruolo di ambasciatore per tutti gli altri top driver: “Io credo che ci siano tanti altri aspetti su cui si possa lavorare per rendere la F1 più appassionante prima di fare dei passi indietro in termini di sicurezza e mettere a repentaglio l’incolumità di tutti”.
Sergio Perez, oltre ad essere d’accordo con il tedesco, ha proposto qualche trovata interessante: “Si potrebbe rivedere il layout di alcuni tracciati per renderli più impegnativi, ma non c’è alcun bisogno dei muretti! Basterebbe che un errore di un pilota venga scontato con una perdita di tempo nella ghiaia ma senza spingersi troppo oltre…”.
Infine è toccato a Carlos Sainz dire la sua, ma il giudizio è sempre lo stesso: “La sicurezza non si tocca e deve rimanere al primo posto, piuttosto bisognerebbe rendere la vita un po’ più difficile a noi piloti”.
“Con le odierne vie di fuga in asfalto oggi non si rischia nulla, infatti è strettamente necessario trovare il punto ottimale di staccata e non cambia niente se si arriva lunghi o larghi, al massimo si rovinano le gomme. Discorso differente se venisse introdotta la ghiaia, in questo caso ogni piccolo errore inciderebbe in maniera consistente sui tempi e sulle prestazioni”.
Nel frattempo sul circuito Hermanos Rodriguez di Città del Messico la FIA ha portato a termine un test di estrazione rapida del pilota da una monoposto danneggiata: in ogni circuito del Mondiale la Federazione mette a disposizione un monoscocca per saggiare le capacità dei commissari di gara nell’estrapolazione di un driver infortunato nel minor tempo possibile senza creare ulteriori danni.
Visto che il presupposto è quello di mantenere a livelli molto elevati gli standard di sicurezza in ogni pista, la genialata di Bernie Ecclestone non avrà vita facile a prendere la luce…