ferrari miglioramenti

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Nelle poche settimane trascorse dalla riapertura, la Ferrari ha lavorato per ridurre il gap di mezzo secondo patito nei test di febbraio

A 20 giorni dall’inizio del mondiale 2020, bisogna riavvolgere i nastri di quasi quattro mesi, ovvero a quel 28 febbraio che segnò l’ultima giornata di test collettivi prima che il lockdown imponesse l’interruzione di qualsiasi attività legata alla pista o allo sviluppo delle monoposto. E allora, dove eravamo rimasti? A una Mercedes W11 dominante e discutibile, dato l’innovativo sistema dello sterzo mobile, denominato DAS, ma con qualche pecca legata all’affidabilità. A una Red Bull RB16 vera spina nel fianco delle Frecce d’Argento, con Verstappen che alzava ripetutamente il piede al termine dei suoi giri lanciati per celare il potenziale della vettura. E a una Ferrari SF1000 poco convincente, che in un’ideale gerarchia delle monoposto 2020 sembrava collocarsi senza troppi dubbi al terzo posto, dietro Mercedes e Red Bull. 

RIPRESA

Dal 21 maggio, il reparto corse di Maranello è tornato operativo e, secondo le fonti raccolte da Motorsport.com, in queste settimane si è lavorato per migliorare la vettura. Le stime, che davano la Rossa indietro di mezzo secondo rispetto alle Mercedes a Barcellona, ora paiono essere più clementi, indicando una Ferrari più veloce di due o tre decimi al giro di quanto non fosse a Barcellona. Le novità sulla SF1000 ci sono, ma non tutte saranno sfornate nei due round inaugurali in terra austriaca, complice il poco tempo che è passato dalla riapertura della sede di Maranello. Motorsport.com parla di un irrobustimento della scatola in carbonio, dopo le torsioni registrate nei test, oltre a un irrigidimento del retrotreno atto a ridurre il sottosterzo nelle curve, elemento su cui la SF90 aveva palesato dei limiti.

Oltre a questo, a Maranello hanno optato per la delibera della nuova power unit denominata 065/2 (a Barcellona aveva girato la 065/1), che ha superato i test di affidabilità e dovrebbe garantire un guadagno di circa 15 cavalli. In programma ci sono anche miglioramenti e revisioni all’avantreno, tenendo presente che questi arriveranno solo dopo i due Gran Premi inaugurali in Austria.

MERCEDES E RED BULL NEL MIRINO

L’auspicio è di inserirsi in una lotta per la vittoria che al momento sembra un’esclusiva di Mercedes e Red Bull. Il team di Mateschitz arriva in Stiria coi favori del pronostico: nel 2018 e 2019, l’Austria è stata terra di Verstappen. La squadra di Brackley, invece, può contare sul potenziale enorme della W11, con gli unici dubbi legati all’affidabilità e ai brutti ricordi vissuti in Austria negli ultimi due anni. I progetti predecessori dell’attuale Mercedes, vale a dire la W09 e la W10, hanno sempre faticato tra le colline del Red Bull Ring: due anni fa, ci fu addirittura un doppio ritiro, l’anno scorso una gara opaca per problemi di surriscaldamento alla power unit.