Ferrari, il motivo del ritiro di Sainz poteva essere previsto?

Ferrari GP Austria ritiro Sainz

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Le due vittorie ottenute consecutivamente dalla Ferrari, rispettivamente a Silverstone da Carlos Sainz e al GP Austria da Charles Leclerc, non possono far dormire sonni tranquilli agli uomini del team di Maranello

Il Cavallino Rampante, nel GP d’Austria ha dovuto fare i conti con l’ennesimo problema di affidabilità della stagione. Un dato che, a ragion veduta e tenendo conto dell’alto livello di competitività di questo campionato, comincia a essere allarmante.
Il guasto al motore di Sainz al Red Bull Ring ha comportato il quarto ritiro per motivi legati al mezzo accusato dalla Ferrari negli ultimi sei round del Mondiale.

Già da metà gara, con la Red Bull di Verstappen nettamente in difficoltà col degrado delle gomme, il GP d’Austria aveva preso sempre più i contorni di una gara con le Ferrari protagoniste. Fino al 57esimo giro, quando Sainz ha dovuto chiudere anticipatamente la corsa a causa di un problema alla sua power unit.

Il guasto si era già presentato sulla F1-75

Mattia Binotto, Team Principal della Ferrari, ha affermato che il motivo che ha costretto il pilota madrileño al ritiro al Red Bull Ring è lo stesso che costrinse Leclerc a chiudere la gara anticipatamente nel GP di Azerbaijan.

Quello che è successo sulla monoposto di Carlos in Austria è un problema molto simile a quanto avvenuto sula vettura di Charles a Baku – ha raccontato Binotto ai colleghi del Corriere della Sera – Si sta parlando di grattacapi che sicuramente ci creeranno delle preoccupazioni per le prossime gare, ma non a lungo termine. Sono sicuro che abbiamo le potenzialità di risolverli“.

Sainz possibile penalità in griglia in Francia

Tempo per lavorare nella factory di Maranello gli uomini della Ferrari ne hanno. Il prossimo Gran Premio, infatti, è previsto per il prossimo 24 luglio e si terrà in Francia.

Abbiamo un ottimo motore che ci dà speranza per il futuro quando finalmente saremo riusciti a migliorare la sua affidabilità – ha proseguito l’italiano – Ma questo tipo di lavoro richiede tempo, ed è necessario progettare i nuovi componenti, produrli e omologarli. Un paio di settimane non è sicuramente abbastanza“.

In attesa di tornare nell’abitacolo della F1-75, Sainz proprio in questi giorni si recherà a Maranello per capire meglio a quali conseguenze potrebbe portare il motore saltato in Austria. Molto probabilmente il pilota spagnolo in Francia dovrà montare la quarta power unit della stagione e questo comporterà una penalità la griglia, come quella di Charles Leclerc in Canada.