Ferrari e Renault aprono al congelamento delle power unit

Ferrari e Renault aprono al congelamento delle power unit

Credits: Pirelli Press Area

Torna a tenere banco la questione del congelamento dei motori proposto da Red Bull: Ferrari e Renault aprono uno spiraglio

Honda lascerà la Formula 1 alla fine del 2021, ciò ha significato lasciare senza motorizzazione sia Red Bull che AlphaTauri. Ma il team di Milton Keynes è disposto a rilevare il reparto power unit della casa nipponica (con proprietà intellettuale annessa) accollandosi i costi di produzione e manutenzione. Questa è l’opzione preferita dalla Red Bull che non vorrebbe tornare a essere un cliente non privilegiato; cosa che accadrebbe con Mercedes, Ferrari o Renault.

La proposta degli austriaci di congelare i motori deriva proprio da questo, non potendo permettersi gli ulteriori costi di sviluppo. Davanti a ciò Mercedes si è già dichiarata positivamente. Il sostegno dei tedeschi non è certo dipeso dalla sola riduzione delle spese, ma soprattutto dal fatto che un eventuale blocco dello sviluppo li favorirebbe avendo già in mano la miglior power unit della Formula 1.

La posizione di Ferrari e Renault sulla questione power unit

In un primo momento sia Ferrari che Renault si erano opposti a tale possibilità affermando come la priorità non fosse tanto il congelamento dei motori attuali, ma soprattutto il regolamento del 2026. Va poi inserita la questione riguardante il volere della FIA di passare all’utilizzo di biocarburanti (almeno E85) che di per sé costringe lo sviluppo di questi elementi. Ecco però un passo indietro. Ferrari e Renault stanno riconsiderando la loro posizione riconoscendo come un eventuale congelamento potrebbe esserci solo dall’inizio del 2022.

Ciò permetterebbe comunque sia al team di Maranello che a quello francese di poter adeguare i propri propulsori. “Senza un blocco dello sviluppo non possiamo portare avanti il lavoro di Honda. Non è pensabile per noi lanciare un centro tecnologico come quello di Sakura“, ha detto Helmut Marko ad Auto Motor und Sport. L’operazione avrebbe anche lo scopo di anticipare nel 2025 l’entrata in vigore dei motori più evoluti. Infatti il denaro risparmiato nello sviluppo delle attuali power unit sarebbe così destinato alla progettazione delle nuove che si avviano a essere “carbon neutral“.