F1 | GP Monaco: Analisi Tecnica Ferrari, Red Bull e Mercedes

© Scuderia Ferrari, Press Area

 

Fra le stradine del principato di Monaco è importantissimo avere un ottima aerodinamica e efficienza delle sospensioni. Sotto la lente d’ingrandimento vediamo le novità dei tre top team:

FERRARI

La Ferrari SF71H reduce dalla batosta data da Mercedes in terra spagnola, è stato il team che più di tutti è stato sotto osservazione. In Spagna avevano fatto molto parlare gli specchietti montati sull’Halo assieme a una piccola appendice aerodinamica, che già durante il sabato è stata bocciata dalla Federazione per tutto il resto della stagione.

Infatti a Monaco la Ferrari si presenza con sostanzialmente lo stesso disegno degli specchietti, ma senza il dispositivo aerodinamico, che la Ferrari cercava di camuffare dichiarando si trattasse di un supporto per lo specchietto stesso. Osserviamo dai disegni i nuovi specchietti, in confronto con quelli usati in Spagna.

mirrirs spain ferrari
specchietti usati in Spagna
Disegno di Rosario Giuliana
ferrari mirrors
Specchietti usati a Monaco
Disegno di Rosario Giuliana

 

La Rossa di Maranello cerca comunque il riscatto a Monaco: a detta di molti nel Paddock è una pista favorevole alla rossa, per via di molti fattori, ma il tracciato in cui si gira in poco più di un minuto, i top team saranno ancora più vicini. Dopo i test in Spagna inoltre, la Ferrari sceglie di tornare alla vecchia soluzione della sospensione posteriore.

 

sospensione ferrari
foto di @Giorgio Piola

 

Da non sottovalutare la RED BULL qui a Monaco, in crescita dopo la Spagna, e che si presenta in un circuito su cui storicamente è sempre andata veloce per via delle sue caratteristiche aerodinamiche.

Rivoluzionato per il team austriaco il posteriore, con un’ala da alto carico studiata appositamente per Monaco, modificata sia nel profilo dell’ala, sia nel supporto verticale, oltre che nelle soffiature delle paratie laterali.

Rispetto all’ala di Baku da basso carico, sono stati aggiunti anche un monkey seat sopra lo scarico, e una t-wing bassa, mai usata dal team in questo 2018.

Pare evidente che la Red Bull punti molto su piste con queste caratteristiche e cerca soprattutto quest’anno di ovviare ai problemi di trazione sofferti a inizio stagione con un maggior carico al retrotreno.

Vediamo dal disegno tutto questo nuovo pacchetto aerodinamico nell’animazione e nei disegni:

 

 

redbull rear wing
disegno di Rosario Giuliana

 

In Spagna erano anche stati rivisti nel supporto (per l’ennesima volta da inizio stagione) i supporti dei deviatori a fianco delle pance, segno evidente che si sta ancora lavorando molto su questa vettura per cercare di agguantare Mercedes e Ferrari.

 

A proposito di MERCEDES, dopo il dominio a Barcellona, a Monaco si cerca il bis, dove dal 2012 al 2017 la freccia d’argento ha fatto quattro pole e quatto vittorie. 

Dopo il lavoro nei test di Barcellona, a Monaco la vettura di Hamilton e Bottas porta un lavoro di affinamento aerodinamico, cercando di avere la massima efficienza col minor drag, incorporando i famosi generatori di vortici sopra le fiancate.

Questa soluzione che si vede ormai dal 2013 in F1, a determinate velocità genera dei vortici che vengono deviati a fianco della monoposto tramite attrito viscoso con queste superfici per generare una sorta di stallo e creare meno resistenza.

mercedes generatori
foto di @GiorgioPiola

Sono stati anche seghettati i flap superiori dell’ala anteriore sempre per creare vortici, però che passano in mezzo fra scocca e pneumatici anteriori, per poi essere espulsi dai deviatori davanti le pance. Queste soluzioni possono essere adottate solo dopo uno studio attento al CFD, in quanto il confine fra l’utilità e la inefficienza è davvero sottile.