F1, Gp Australia: ritornano le nostre pagelle
Tornano, insieme al mondiale di F1 e dopo la pausa invernale, anche le nostre pagelle. Il Gp d’apertura, a Melbourne, ci ha mostrato diverse situazioni interessanti. In primo luogo, sicuramente, la lotta per il vertice tra Ferrari e Mercedes ma anche nelle retrovie sono successe tante cose interessanti: dai Toro Rosso “babies” scatenati ma delusi dalle scelte strategiche del loro team, a un grande Grosjean che porta a punti il team Haas al debutto. Un risultato storico.
Lewis Hamilton: voto 6. Becca una sufficienza appena risicata grazie al podio che, alla fine, è riuscito ad ottenere in circostanze, oserei dire, fortuite. In realtà la sua gara è stata mediocre: partenza sbagliata e ritmo inferiore ai due ferraristi e anche a quello del suo compagno di squadra. Ha definito i suoi giri di qualifica al sabato “sexy”. Beh, la sua gara, allora, è stata da 0 libido.
Nico Rosberg: voto 8. Anche lui, come Hamilton, sbaglia la partenza ma, rispetto al disastro del britannico, il tedesco perde solo una posizione. Nelle fasi successive non riesce ad avere la meglio su Raikkonen. La bandiera rossa gli concede una possibilità di vittoria che sfrutta a pieno e che difficilmente gli sarebbe stata concessa altrimenti. Però, detto questo, in gara è stato superiore al 3 volte campione del mondo con cui divide il team. E questo, da solo, dovrebbe bastargli un 8 in pagella.
Sebastian Vettel: voto 8. Il protagonista della prima parte di gara. Partenza razzo, primi giri con crono che facevano sgranare gli occhi ai ferraristi e non, una gestione delle gomme impeccabile. Poi, l’imponderabile e il muretto Ferrari che non brilla in reattività. A questo va aggiunto anche un pit stop così-così. Nel finale si lancia in una grande rimonta ma deve accontentarsi della terza piazza. Il bicchiere, però, se si pensa alle prestazioni, è mezzo pieno.
Kimi Raikkonen: voto 7. Rispetto a Vettel dimostra di avere un passo gara leggermente più lento ma risulta comunque essere più veloce rispetto a chi lo inseguiva. Nel gioco dei pit stop doveva, forse, venire sacrificato dal muretto Ferrari che lo lascia in pista a lungo. Fatto sta che anche lui subisce la strategia del cavallino, una strategia perdente. A questo si aggiunge la sua power unit che non va e il suo Gp d’Australia finisce lì. Però anche per lui, un’ottima gara.
Felipe Massa: voto 5. In qualifica tiene a galla una Williams da 4; in gara gli riesce un pò meno. Alla fine il 5° posto non è poi così male ma, se consideriamo che la Williams si poneva come terza forza del mondiale, allora non ci siamo proprio. Praticamente non è stato mai una seria minaccia per Ricciardo.
Vallteri Bottas: voto 5. Penalizzato al via, non rimonta posizioni come era lecito aspettarsi. Al traguardo rimedia un 8° posto anche grazie alla confusione strategica della Toro Rosso. La Williams, però, si muove troppo in curva. Meno male che avevano sacrificato la velocita di punta per migliorare sul lento…
Daniel Ricciardo: voto 7. Grande gara quella dell’australiano che infiamma il pubblico di casa a suon di sorpassi dimenticando la-ahilui-deprimente condizione tecnica dell’attuale Red Bull e ponendo il proprio team, grazie all’aggressività dell'”Aussie”, come terza forza del campionato. Ovvio, sono ancora in tanti a sostenere che, almeno dal punto di vista telaistico, la Red Bull sia ancora al top, però anche Daniel ci mette il manico…
Daniil Kvyat: N.C. Il Gp d’Australia del russo non è mai iniziato. Le fasi preparatorie, però, così come i test invernali, hanno dato l’impressione che sia ben dietro al suo compagno di squadra. La Red Bull non è più quella dei tempi di Vettel ma Kvyat, nonostante la classifica mondiale poco veritiera dello scorso anno, deve darsi lo stesso una mossa.
Max Verstappen: voto 7. Un pit stop sbagliato ed una strategia discutibile rovinano la magnifica gara dell’olandesino. C’è ancora chi dice che gli elogi nei suoi confronti siano esagerati. Magari è anche vero, però fin quando sforna gare così non ci si può non esaltare. Nel finale vede rosso come i tori e per poco non combina un patatrac con Sainz ma la velocità mostrata in pista è stata davvero notevole.
Carlos Sainz: voto 7. Meno appariscente di Max Verstappen ma altrettanto concreto. Ha mostrato anche grande personalità nel difendersi, in particolare quando si trovava dietro gente con vetture molto più veloci. Certo, senza l’errore al pit-stop per Verstappen, difficilmente lo avrebbe sopravanzato, però anche lui ha fatto una grande gara e anche lui ha da recriminare sulla gestione della strategia.
Fernando Alonso: voto 5. Il contatto avvenuto tra il campione spagnolo e Gutierrez alla curva 3 è da annoverare come il più classico degli incidenti di gara. Guardando il camera car resta, però, l’impressione che Nando abbia frenato un pelino troppo tardi in un punto, tra l’altro, già tristemente famoso per incidenti simili con conseguenze drammatiche (Villeneuve-R.Schumacher, nel 2001) o spettacolari (Brundle, ’96). Peccato: i primi 19 giri erano stati buoni e potevano rappresentare una prima, piccola, riscossa. Alla prossima.
Jenson Button: voto 4. Ad inizio gara veleggia al margine della zona punti e, questo, sarebbe un’ottima cosa visto quel che è passato in convento l’anno scorso. Nel finale, però, naufraga anche a causa di una McLaren spompata che ha la priorità di vedere il traguardo e basta. Detto questo, non ha mostrato la stessa cattiveria del compagno iberico. Come si dice nel proverbio, è andato più piano e più lontano ma non sempre, questa, deve essere giudicata come una virtù in F1.
Kevin Magnussen: voto 6. Aveva ricevuto i galloni del pilota di punta quest’inverno. Il week end di Melbourne lo ha ridimensionato parecchio. In realtà la sua gara è stata pesantemente condizionata da quella foratura al via. Però anche in qualifica le aveva prese dalla vittima sacrificale Palmer.
Joylon Palmer: voto 7. Dato per spacciato da tanti quest’inverno, il campione Gp2 2014 ha, invece, disputato una bella gara (nei limiti di ciò che può offrire l’attuale Renault). Veloce, più veloce di Magnussen, per niente remissivo con i big, ha anche tirato un paio di staccate niente male nei corpo a corpo. Speriamo continui così.
Romain Grosjean: voto 10. Vedere un pilota come Grosjean relegato nelle retrovie durante le qualifiche è stato un pugno allo stomaco. Fortuna, però, che è arrivata una gara superba da parte di un pilota che, avrà anche avuto le sue pecche in passato ma che, comunque, meriterebbe un’altra chance in un top team. Non solo è stato bravo a tenersi fuori dai guai, ieri Romain è andato davvero forte. Quando Hulkenberg, Bottas e i due Toro Rosso si sono fatti sotto, lui li ha tenuti a distanza mostrando al mondo che il sistema ibrido della power unit Ferrari nella sua Haas comprende anche il piedone di Romain.
N. Hulkenberg: voto 6; S. Perez: voto 5; M. Ericsson: voto 6; F. Nasr: voto 5; P. Wehrlein: voto 6; R. Haryanto: N.C.; E. Gutierrez: voto 4.