E se il mondiale è troppo lungo? Wolff azzarda una proposta

Dal 2022 le monoposto saranno controllate con la tecnologia laser

Credits: Mercedes AMG Petronas

Va bene lo spettacolo, ma la Formula 1 deve anche iniziare a pensare seriamente ai lavoratori del Circus

Quando si pensa alla Formula 1, una delle prime cose che vengono in mente è lo spettacolo, frutto di un’organizzazione quasi maniacale che permette che tutti i pezzi del gigantesco puzzle si incastrino sempre perfettamente tra i differenti fusi orari del mondo. E, per citare formule matematiche, la difficoltà della gestione dell’intero Circus e del suo apparato logistico è esattamente direttamente proporzionale al numero di gare previste in calendario. Viene da sé che, più il programma è fitto, più sarà complesso il lavoro alla base.

Ma insomma, se quel che più importa è la scenografia sul palco e non il dietro le quinte, poco male se nei prossimi due anni, con la recentissima aggiunta della tappa del Qatar, si arriverà a disputare 24 gare in sole circa quaranta settimane. Ci si è però mai fermati un attimo a pensare a cosa significhi tutto questo per chi lì ci lavora?

MONDIALE TROPPO LUNGO? WOLFF: “FORSE SERVE L’OBBLIGO DI ROTAZIONE DEI MECCANICI”

Con un campionato di 24 gare, per i meccanici sarebbero 168 i giorni trascorsi fuori casa tra marzo e dicembre, ai quali si aggiungono la dieta e il sonno irregolari. Ma, senza andare troppo lontano, basti pensare alle prossime sette gare (leggere “weekend”), le ultime di questa stagione, concentrate in 60 giorni, dal weekend dell’8-10 ottobre in Turchia a quello del 10-12 dicembre ad Abu Dhabi. Un tour de force non da poco. Urge una soluzione al più presto e il Team Principal della Mercedes, Toto Wolff, ha avanzato una proposta. 

Perché non inserire un obbligo di rotazione tra i meccanici delle scuderie? “Penso che si debba trovare un equilibrio tra il guadagno e la quantità di lavoro che abbiamo. Le persone che viaggiano per le gare hanno molto da sopportare al giorno d’oggi, soprattutto i meccanici. Arrivano per primi sul circuito per allestire i box e poi sono quelli che viaggiano più scomodi. Bisogna pensare a loro“, ha precisato Wolff in conferenza stampa, “Abbiamo un sistema di rotazione per togliere loro un po’ di pressione. Forse dovremmo avere l’obbligo di averlo tutti, così che ogni squadra possa permetterselo“, ha infine concluso il manager austriaco, come riporta Soymotor.com.