Domenicali: “In Qatar mi aspetto tanta azione in pista”
In Qatar la Formula 1 il 21 novembre disputerà il suo primo GP. Il manager imolese si aspetta tanto movimento
Dopo settimane di indiscrezioni, è stato finalmente annunciato che la Formula 1 farà la sua prima visita in Qatar il prossimo 21 novembre sul circuito di Losail. La trasferta qatariota sarà la tappa conclusiva di una tripletta di gare che comprende GP del Messico e del Brasile. L’ufficialità di Losail significa che le ultime tre gare di questo Mondiale saranno disputate tutte in Medio Oriente.
L’Arabia Saudita e Abu Dhabi andranno a completare il terzetto asiatico che sancirà la fine del meraviglioso duello tra Hamilton e Verstappen. Sarà difficile per la maggior parte dei team e dei piloti sapere cosa aspettarsi dal circuito internazionale di Losail, che dal 2004 ospita il GP del Qatar della MotoGp. Sergio Perez, tuttavia, avrà un leggero vantaggio in termini di familiarità, avendo già corso e vinto una gara lì: era il 2009 e il campionato era quello della GP2 asiatica. In quel weekend vinse anche Nico Hulkenberg, attualmente terzo pilota Aston Martin.
TANTA DISPONIBILITA’ PER AVERE LA FORMULA 1
Stefano Domenicali è entusiasta di aver raggiunto un accordo di dieci anni con il Qatar. “La gara si svolgerà in notturna e sono sicuro che sarà imprevedibile perché la Formula 1 arriverà a Losail quest’anno per la prima volta. Nessuna vettura è mai stata guidata lì e non sono mai state effettuate prove di pneumatici. Mi aspetto che ci sia un sacco di azione in pista”, ha spiegato l’imolese a motorsport.com.
Sebbene le prime voci inerenti al possibile ingresso in Formula 1 del Qatar risalgano a luglio, è da aprile che Losail cercava spazio in calendario. “Siamo rimasti molto soddisfatti della disponibilità della federazione del Qatar ad organizzare un gran premio, mentre un’altra sede (l’Australia, ndr) ha dovuto annullare la gara”, ha aggiunto Domenicali.
“Abbiamo dimostrato di saper reagire alle difficoltà. Raggiungendo le 22 gare in calendario quest’anno abbiamo dimostrato quanto sia forte il sistema e quanto siano buone le relazioni che abbiamo stabilito in tutto il mondo. Organizzare un evento non è banale. Spostiamo migliaia di persone, parliamo con i governi e scriviamo protocolli di sicurezza. Abbiamo una capacità di adattamento al cambiamento che è eccezionale”, ha concluso Stefano Domenicali.