Caso Safety Car, la FIA risponde alle critiche

Credits: @fia (Twitter)

La FIA non ci sta, e controbatte sulla faccenda inerente alla Safety Car alzata dai piloti in seguito al GP d’Australia

Con la presidenza di Mohammed Ben Sulayem, l’atteggiamento della FIA sta divenendo più fermo per evitare di lasciare spazio alle polemiche. Non deve stupire che quindi, davanti alle critiche e battute dei piloti sulla Safety Car targata Aston Martin, la Federazione abbia voluto dare una risposta. Motivo per cui sui suoi propri account social è stato pubblicato uno statement volto a mettere un punto sulla questione.

Al termine del GP D’Australia le parole di Max Verstappen erano state: Sembrava una tartaruga. Incredibile. Non capisco il perché si è guidato così piano, con quella macchina a 140 km/h lungo il rettilineo dove non c’era più la monoposto a bordo pista. (…) Sicuramente la Mercedes è più veloce per via della sua configurazione più aerodinamica. Mentre l’Aston Martin è troppo lenta (…), avevamo le gomme che erano pietra.

Mentre in conferenza stampa Charles Leclerc si era così espresso: “Ad essere onesto con queste monoposto di Formula 1 la sensazione è di essere sempre troppo lenti [ndr. in riferimento alle circostanze dietro Safety Car]. Ho faticato a mettere in temperatura gli pneumatici. Stavo per lamentarmi, ma poi ho visto quanto Maylander stesse scivolando nelle curve e non penso ne avesse molto di più. E non volevo mettere ulteriore pressione”.

Dichiarazione che aveva scaturito una replica simpatica da parte di George Russell: Non abbiamo problemi con la Mercedes. Seriamente, la Mercedes AMG è più veloce di cinque secondi rispetto all’Aston Martin, e non è poco”. Allora dovremmo metterci una Ferrari che sarebbe altri cinque secondi più rapida”, la reazione divertita del monegasco.

RICORDANDO LO SCOPO VERO


“Alla luce dei recenti commenti in merito al passo della Safety Car, la FIA vorrebbe ricordare quella che è la sua funzione primaria che non è quella della velocità, bensì quella della sicurezza dei piloti, dei marshal e dei funzionari. Le procedure della Safety Car tengono conto di numerosi obiettivi a seconda della situazione, fra cui il raggruppamento delle vetture, il recupero della monoposto incidentata e/o dei detriti. Ciò in modo sicuro e sulla base delle attività di ripristino che possono avvenire in diverse parti del tracciato”.

“La velocità della Safety Car è generalmente dettata dalla Race Control, e non limitata dalle sue capacità. Tenendo conto che si parla di auto con alte performance realizzate da due aziende manifatturiere top a livello globale (…) e guidate da piloti di grande esperienza. L’impatto della velocità della Safety Car nelle prestazioni delle monoposto che seguono è un qualcosa di secondo piano. In quanto comunque l’effetto è il medesimo per tutti che, come sempre, sono responsabili di una guida coscienziosa in ogni momento”.