Binotto: “Spa e Monza gare più difficili. Al Mugello per fare meglio”

Binotto ferrari 2020

Credits: Ferrari press area

Sesto posto nel campionato Costruttori, dietro pure alla Renault e con sole 14 lunghezze sull’AlphaTauri, trionfatrice a Monza

Con questo quadro la Ferrari approda in Toscana per il suo Gran Premio numero 1000, un onore che dà anche la denominazione all’evento, chiamato GP Toscana Ferrari 1000. Eppure Mattia Binotto non ci sta a parlare di crisi proprio ora che arriva la gara di casa: “Non siamo in crisi – rivendica il team principal della Rossa – nonostante il risultato della gara di Monza sia stato deludente. Ciò che duole di più è l’affidabilità della vettura, che ci è mancata nell’ultimo appuntamento visto quanto accaduto con Seb”

I guai tecnici e la vettura difficile da gestire – cause all’origine delle uscite rispettivamente di Vettel e Leclerc – hanno fatto rispolverare i libri di storia, ma non per estrapolare i record. Il doppio ritiro monzese della Ferrari ha fatto riavvolgere i nastri al 1995, ultima occasione in cui la Rossa patì uno stop con entrambe le macchine sulla pista di Monza. Ed è proprio la Ferrari della prima metà degli anni Novanta – quella pre-Schumacher, per intenderci – a essere sempre più spesso accostata a quella attuale.

MUGELLO NEL MIRINO

“L’importante è guardare avanti e trarre lezioni da questi eventi per il futuro – asserisce Binotto – Da un lato, sono positivo perché sapevo che Spa e Monza avrebbero rappresentato le sfide più ardue. Il peggio è alle spalle”.

“La prossima corsa dovrebbe andare meglio, ma ciò non toglie che la performance dell’attuale macchina è ben al di sotto delle aspettative. Dobbiamo guardare avanti e cercare delle soluzioni per incrementare le performance della vettura. Sarà una corsa importante, che marca il nostro 1000esimo appuntamento in Formula Uno. Sarà interessante valutare quale sarà il rendimento della nostra vettura in un circuito atipico e inedito come quello del Mugello” ha concluso Binotto.