Binotto: “La mia passione per la Formula 1…”
Binotto rivela da dove arriva il suo grande amore per la Formula 1, della quale ha fatto anche la sua carriera: dal grande pilota Gilles Villeneuve
Mattia Binotto, italiano di origine svizzera e team principal della Ferrari, ha dichiarato che il suo amore per le corse è nato guardando Gilles Villeneuve in tv. Da bambino, ancora lontano da immaginare che sarebbe diventato la guida della più storica delle scuderie, era solito spendere le domeniche a guardare la Formula 1 con il nonno.
A colpire il giovane Mattia, in particolare, il pilota canadese che ha guidato per la Ferrari dal 1977 al 1982. Una qualità in particolare di Villeneuve ha sempre colpito Binotto, la sua capacità di estrarre il massimo della potenzialità da qualsiasi auto guidasse.
Nel corso della sua carriera, Gilles è riuscito a conquistare 6 vittorie e 13 podi. A ognuno dei suoi successi, ricorda l’italo-svizzero, l’emozione era tale da far battere forte il cuore. Una passione tale da spingere l’ingegnere a perseguire una carriera in Formula 1 e a puntare niente meno che alla Ferrari.
“Da bambino guardavo le gare con mio nonno”
Il racconto di Mattia Binotto assomiglia a quello che potrebbero pronunciare tanti appassionati di questo sport. Un’attrazione nata durante le domeniche dell’infanzia spese incollati alla televisione a tifare per il proprio pilota preferito.
“Il mio amore per le corse è iniziato quando ero bambino. Quello a cui piacevano davvero le auto e la Ferrari nella mia famiglia era mio nonno e mi ha trasmesso quell’entusiasmo per il Cavallino Rampante e mi ha avvicinato alla Formula 1“, ha ricordato Binotto.
“Non ha mai perso una gara in televisione e li guardavo con lui. Crescendo, sono stato attratto dalla Scuderia, dalla sua gente e dai suoi piloti. Ero un grande fan di Gilles Villeneuve perché dava sempre il massimo, qualunque vettura avesse”, ha aggiunto.
“Crescendo in Svizzera, la Ferrari è stata un po’ come la nazionale per me. Ogni volta che vinceva sentivo il cuore che mi batteva nel petto e mi sentivo davvero orgoglioso di essere italiano“, ha detto a chiudere il boss della Ferrari.