Autovelox, le 4 nuove leggi del Codice stradale che hanno stravolto tutto | Nessuno potrà più fare ricorso
Il nuovo Codice della Strada crea riflessioni e critiche, anche per le norme sugli autovelox. I 4 casi dove praticamente è inutile fare ricorso.
È entrato in vigore lo scorso 14 dicembre, eppure tutti a parlare ancora degli effetti del nuovo Codice della Strada fortemente voluto da Matteo Salvini, da disegno diventato legge. Riflessioni ma molte critiche non solo per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza.
Anche come sono cambiati gli autovelox è oggetto di attenta analisi, direttamente proporzionale al vespaio di polemiche esploso in questi giorni. In questi casi meglio partire da ciò che è cambiato nel Nuovo Codice della Strada.
La prima misura stabilisce che i tratti in cui è consentita la collocazione degli autovelox e le modalità d’uso devono essere stabiliti con un provvedimento del Prefetto. I dispositivi non possono essere più installati nelle strade urbane dove il limite di velocità è inferiore ai 50 chilometri orari. Ma anche in altre situazioni.
Nelle strade provinciali e regionali, invece, il divieto di autovelox riguarda quelle con un limite di velocità inferiore ai 90 chilometri orari. Per le strade extraurbane si può infatti ricorrere agli autovelox solo se il limite di velocità imposto non venga ridotto di oltre 20 chilometri orari rispetto a quello previsto per quel tipo di strada, che è 110 chilometri orari nelle extraurbane principali. Non solo.
L’autovelox e una sola multa maggiorata
Argomento di disquisizione è la doppia multa (o più) sullo stesso tratto di strada del medesimo comune, nell’arco di un’ora. Prima si pagavano tutte, ora verrà applicata la sanzione prevista per la violazione più grave, con un aumento di un terzo. Qui la critica maggiore è un mero discorso di soldi: meglio pagarne due della stessa cifra, o una tripla? E ancora.
Il nuovo codice della strada consente di fare le multe per eccesso di velocità anche con le telecamere di video-sorveglianza, in sostituzione di autovelox e tutor, senza l’approvazione del Ministero. Sempre secondo molti avvocati, il rischio di prendere una multa “a buffo” sarebbe molto alta. Non finisce qui.
Sanatoria sugli autovelox
Con il nuovo Codice della Strada, gli autovelox non dovranno essere più omologati, in quanto si è equiparata l’approvazione del Ministero, all’omologazione stessa dell’autovelox. Anche qui la critica mossa è che la cassazione la scorsa estate aveva fatto sequestrare numerosi autovelox in quanto approvati ma non omologati. Con le nuove norme Salvini è convinto che la sanatoria porterà vantaggi, in molti non sono d’accordo.
Il quarto spunto di riflessione è dato da una sentenza della cassazione. Che questa estate ha autorizzato i cosiddetti tutor invisibili a fare multe. In pratica prima del tutor o dell’autovelox non deve esserci scritto per forza scritto controllo elettronico della velocità media. Basta solo il controllo della velocità. Da qui un rischio molto alto per l’automobilista: se pensa di essere nelle vicinanze di un autovelox, rallenterà per poi riaccelerare, inconsapevole che se c’è la seconda fotocamera che ha ripreso la targa, la multa non gliela toglie proprio nessuno.