Aston Martin, Krack: “La strada per il top è ancora lunga”

Aston Martin, Krack: "Un podio non è mai scontato"

© Aston Martin F1, Press Area

Krack frena gli entusiasmi e fa capire che la strada per raggiungere i grandi è lunga, ma allo stesso tempo riconosce i progressi compiuti da Aston Martin

La stella cadente di questa stagione di Formula 1 è stata l’Aston Martin: un inizio straordinario per poi andare gradualmente spegnendosi man mano che la stagione proseguiva. Tuttavia Mike Krack, il team principal della scuderia di Silverstone, non sembra aver perso l’entusiasmo e continua a sognare in grande. Mercedes, Ferrari e McLaren hanno adottato strategie per ridurre il divario con il team inglese e sembra che abbiano avuto successo. Infatti, partendo da una posizione di seconda forza iniziale della stagione, la squadra delle ali verdi si è ritrovata coinvolta nella lotta per il titolo di vice campione del mondo costruttori. Krack ha rivelato che, entro dodici mesi, Aston Martin sarà sullo stesso livello di Red Bull, ma è consapevole che non sarà una sfida semplice.

Il lussemburghese sa però che gli ottimi risultati raggiunti dal team di Lawrence Stroll sono dovuti non solo all’ottimo lavoro sviluppato in fabbrica, ma anche alla difficile partenza di Ferrari e Mercedes. “La strada per il top è ancora lunga, questo è solo l’inizio. Lo sviluppo non sarà lineare. Ci sono momenti in cui supereremo le aspettative, come a inizio stagione. Ma ci saranno anche momenti in cui i risultati saranno pessimi, semplicemente perché si è influenzati da come si comportano gli altri, cosa su cui non si ha il controllo. Quindi è importante guardarsi in casa e identificare i progressi“, queste sono le parole di Krack a Motorsport.

Come sarà il futuro di Aston Martin?

Il team principal della scuderia di Silverstone dichiara anche che: “Stiamo ancora riorganizzando parte della nostra organizzazione per cercare di identificare aree in cui possiamo, in modo da avere la potenza di fuoco necessaria se è in arrivo un cambiamento. Devi fissare obbiettivi realistici. Ma è anche per questo che abbiamo persone come Dan Fallows e Eric Blandin. Hanno cosi tanta esperienza, sanno cosa è realizzabile e cosa no. Non siamo un top team. Dobbiamo prima sviluppare la squadra per essere tra i migliori. Noi ora non siamo a quel punto. Penso sia necessario avere persone esperte al vertice”.