Alpine: svanisce l’idea di equalizzare il motore
Alpine avrebbe ritirato una serie di aggiornamenti al suo motore attuale
Alpine non ha al momento il supporto da parte dei team rivali riguardo la volontà di equalizzare i motori. Il che ha portato alla chiusura della valutazione della situazione da parte della FIA. A luglio, il tema dell’equalizzazione del motore era stato sottoposto alla Commissione F1. Dopo che un’analisi FIA indicava che il motore Renault di Alpine è di circa 15-25 kW (20- 33 CV) in meno rispetto ai suoi rivali.
La FIA ha definito il caso Alpine questo un notevole “divario prestazionale”
La Commissione F1 ha discusso le modalità per rimediare a questa discrepanza. I produttori di power units rappresentati nella Commissione hanno accettato di dare mandato al comitato consultivo delle power units per considerare questo argomento. Sono state fatte proposte alla Commissione.
Questa mossa ha fatto seguito al controllo della FIA sui livelli di prestazione del motore nella prima metà della stagione 2023. Come era stato concordato all’inizio dell’attuale ciclo di regole sulle power units nel 2022 che quest’anno avrebbe segnato un punto in cui i motori avrebbero potuto essere eventualmente modificati.
Ciò verrebbe fatto per evitare che una grande differenza di prestazioni: “Rimanga bloccata per un periodo prolungato”, secondo la dichiarazione della FIA.
Ma affinché qualsiasi modifica potesse andare avanti per qualsiasi produttore di motori, era necessario quello che è stato definito un accordo di “buona fede”. Apparentemente concordato tra tutti i team e i costruttori di motori nel 2021, quando fu concordato per la prima volta con il congelamento delle modifiche del regolamento sul motore.
Al GP del Qatar il mese scorso, il direttore ad interim del team Alpine, Bruno Famin, ha detto che non c’erano stati progressi sul piano di equalizzazione del motore e che per la sua squadra la priorità numero uno è avere un buon propulsore per il 2026.
Si ritiene però che Alpine abbia deciso che, essendo ormai chiaro che la squadra non godeva del pieno appoggio dei rivali, nonostante quanto concordato in precedenza in buona fede, che è meglio indirizzare tutte le risorse al suo attuale motore invece di lavorare secondo le nuove regole del 2026.