Alonso a Monza: “Un mio ritorno nel 2021? Dipende dai regolamenti”

alonso 2019

Credits: IndyCar.com

Abbandonato il Circus alla fine del 2018, Fernando Alonso ha speso questa stagione alla ricerca di gloria in altre competizioni, portando a casa risultati di prestigio come il titolo del WEC e la seconda vittoria (su due partecipazioni) alla 24 Ore di Le Mans. Nel palmares dello spagnolo manca ancora la 500 Miglia di Indianapolis, clamorosamente fallita quest’anno complice l’impreparazione tecnica della McLaren, che non ha permesso all’asturiano nemmeno di qualificarsi per la corsa. In agenda per il 2020, Alonso ha messo la partecipazione alla Dakar (a bordo di un Toyota Hilux) e molto probabilmente un nuovo assalto alla gara di Indianapolis a fine maggio. I piani per un ritorno in F1 sono rimandati al 2021, quando l’asturiano spegnerà 40 candeline.

Aspettiamo i regolamenti

Alonso si è presentato nel paddock di Monza nella giornata di ieri, attirando (come c’era da aspettarsi) l’attenzione dei media. L’obiettivo è seguire i progressi della McLaren, che col progetto MCL34 si sta togliendo lo sfizio di essere la prima “degli altri”, vale a dire la quarta forza in campo dopo i tre top team. Mentre il pupillo di Alonso, Carlos Sainz, occupa saldamente la settima piazza nel Campionato Piloti, per quella che si sta rivelando come la sua migliore stagione da quando milita in F1.

Di ritorno nel 2020 non si parla: con il duello di mercato Bottas-Ocon per assicurarsi la Mercedes ormai archiviato, i sedili dei top team sono già occupati. Rimarrà da sciogliere la questione sul compagno di Verstappen, ma sembra scontato che sarà uno tra i piloti del vivaio Red Bull (Albon, Gasly e Kvyat). A disposizione, rimane solo il sedile della Haas di Grosjean, ma questa è una vicenda che non riguarda Alonso nemmeno lontanamente. L’asturiano aspetta dunque il 2021 per pianificare un eventuale ritorno nella massima serie. Sulla carta, ci sarebbe il terreno pronto per riaverlo in pista: per quell’anno, il mercato piloti si riaprirà di nuovo (visto che i contratti dei big scadono a fine 2020) e i nuovi regolamenti dovrebbero garantire alla F1 uno scenario più accattivante, nel segno del livellamento delle performance. Anche l’età di Alonso non dovrebbe essere un ostacolo troppo grande: nel 2021, Fernando arriverà a 40 anni, ma abbiamo visto piloti come Schumacher e oggi Raikkonen proseguire ben oltre.

Ritorno possibile

Alonso si è detto possibilista circa l’eventualità di un ritorno nel Circus. A SkySports F1 lo spagnolo non ha voluto chiudere alcuna porta: “Prima di tutto, voglio vincere alcune sfide che mi sono prefissato al di fuori della F1: c’è ancora la Indy 500, ad esempio. Poi vedremo. Nel 2021, coi nuovi regolamenti, l’auspicio è vedere una F1 diversa da oggi. Le ragioni per cui ho lasciato questa categoria erano il dominio troppo schiacciante di un team, che aveva prodotto gare prevedibili: sono elementi che purtroppo riscontro ancora. Ma tra due anni c’è la possibilità che lo scenario cambi”.

Per Fernando è chiara la direzione da prendere: “Basta che guardiamo alle altre categorie: la MotoGP regala gare imprevedibili, stesso discorso per la Indycar. Credo che le nuove regole debbano andare verso quella direzione: livellare le performance, portare più imprevedibilità alla domenica”.

Calendario troppo lungo

L’unico punto che Alonso ha criticato riguarda invece la lunghezza del calendario: con la conferma di Barcellona nel calendario iridato e l’aggiunta di Hanoi (Vietnam) e Zandvoort (Olanda), il Circus allestirà la cifra record di 22 Gran Premi nel 2020. Un tour de force senza sosta, che non ha trovato molti sostenitori. L’unico elemento che non mi convince è il calendario – ha commentato lo spagnolo – 22 gare significa lavorare senza sosta da marzo a dicembre. È parecchio impegnativo, soprattutto per me che sto invecchiando…” ha concluso, sorridendo.