Aldo Costa si leva i sassolini dalle scarpe e chiude la porta ad Alonso in Mercedes 5 Agosto 2014 Eleonora Ottonello Lo strano caso di Aldo Costa. Il direttore dell’ingegneria e responsabile di progettazione della Mercedes è italiano e rappresenta l’Italia più bella che vince, anzi, domina con la Mercedes. Licenziato in tronco dalla Ferrari, nel 2011, dopo che a GP di Spagna Fernando Alonso fu addirittura doppiato da Sebastian Vettel, Costa ha concesso in esclusiva una lunga intervista a Turrini, dal Langhirano, dove sta trascorrendo le vacanze estive. Un lungo incontro dove l’ingegnere italiano si è confidato a 360°, dove si è levato dei sassolini dalle scarpe ma apparentemente senza rancore nei confronti del Cavallino Rampante. Nonostante il tanto vociferare dei giorni successivi la sua uscita dal team di Maranello, e dopo le supposizioni che volevano l’italiano fatto fuori per mano di Fernando Alonso, Costa ha difeso lo spagnolo: «Non credo che sia stato Alonso a farmi fuori. Fernando è un grandissimo quando sta sulla macchina, quando guida. Fuori dall’auto, non sono mai riuscito a capirlo, per me rimane un personaggio indecifrabile, enigmatico. Comunque non verrà da noi in Mercedes, non vedo per quale ragione Hamilton dovrebbe mollare adesso una squadra come la nostra». Il passaggio di Costa in Mercedes è tornato di grande attualità non solamente perché la monoposto che ha progettato sta dominando la stagione di Formula 1, ma soprattutto perché potrebbe trasformarsi nel déjà vu della Ferrari. A Maranello, hanno recentemente fatto fuori Luca Marmorini che gli ultimi rumors vogliono vicinissimo al passaggio alla Renault Sport dove andrebbe a completare il già validissimo staff che lavora sui propulsori transalpini. Non c’è rancore nelle parole dell’ex ferrarista, dispiaciuto di come siano andate a finire le cose : «Mi dispiace, sono emiliano, ho lavorato per una azienda che è un mito e non posso essere felice di vedere come si è ridotta la Ferrari a livello di Formula 1 anche se mi hanno mandato via in un modo che non riesco a definire elegante – continua l’ingegnere nell’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale – A Maranello lavorano ancora tantissimi miei amici e non provo alcun tipo di rancore. Tornarci? Veramente sto benissimo dove lavoro adesso». Ha continuato: «Quando mi mandarono via dissero che ero io a tarpare la creatività di Tombazis. Dopo deve aver liberato la sua fantasia, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, no?». Se la valenza della Mercedes è gran parte del merito del designer italiano, che è riuscito sempre a progettare soluzioni innovative e vincenti, impossibile non interrogarsi sul perché la Ferrari non riesca più a rialzarsi dal precipizio nel quale è andata a finire. E il colpevole sembra essere uno! «Sono stati commessi errori strategici, proprio di visione, gravissimi. Non sono state prese le decisioni più opportune, ecco tutto. Ad esempio, nel 2008, noi del reparto corse presentammo la richiesta di procedere alla realizzazione di una nuova galleria del vento. Soprattutto in previsione futura, la reputavamo indispensabile per restare competitivi ma ci venne risposto che non ce n’era bisogno. In Ferrari tutte le decisioni, sulle strategie e sulle persone, le ha sempre prese il presidente, l’avvocato Montezemolo. Le ha prese quando la Ferrari trionfava e le ha prese quando la Ferrari ha smesso di vincere». Giusto, un piccolo appunto chiarificatore! Nonostante il trascorso in Rosso, l’occhio è puntato più sulla ripresa della Red Bull che su quella del Cavallino Rampante: «Nel 2015 i problemi per la Mercedes non arriveranno dalla Ferrari. Noi ci preoccupiamo della Red Bull, che ha dimostrato e sta dimostrando una rapidità di reazione straordinaria», ha concluso. Tags: 2014, Aldo Costa, Fernando Alonso, Mercedes AMG Petronas, Scuderia Ferrari