Vasseur: “Il problema non è la Formula 1, è il kart”

Vasseur kart 2021

Credits: Alfa Romeo official twitter

Frederic Vasseur si espone riguardo l’argomento kart: secondo lui, i ragazzi arrivano nelle diverse formule preparati, ma forse un po’ troppo giovani

I tempi cambiano, il mondo va avanti e si adatta. Stessa storia anche per il mondo Motorsport. Un bambino si innamora dei motori, e così decide di iniziare a gareggiare sui kart. In men che non si dica, se è bravo, passa di categoria, entrando nelle formule. Fino ad arrivare, giovanissimo, alla Classe Regina delle quattro ruote: la Formula 1. Secondo Frederic Vasseur, team principal di Alfa Romeo, il problema non è tanto la competenza che il gareggiare sui kart fornisce ai ragazzi, quanto la giovane età di esordio nelle categorie superiori.

In alcune dichiarazioni fatte a Motorsport, esordisce Vasseur: “Il problema non è la Formula 1, è il kart. A livelli di tempistiche, hanno anticipato tutto. Oggi a 12 anni un ragazzo può già prendere parte ai Mondiali. E quando hanno 13 o 14 anni hanno già finito il loro percorso, o almeno sentono di aver fatto tutto il possibile nel karting”.

A quel punto vogliono passare alle monoposto, quindi a 16 anni li trovi già in ​​Formula 3. Theo Pourchaire (che ha vinto a Monaco in Formula 2 a soli 17 anni) ne è un buon esempio. Non voglio parlare come una persona all’antica, ma ne discutevo poco fa con Giedo van der Garde. Lui mi ha ricordato che quando aveva la stessa età di Pourchaire era campione del mondo di kart. Il problema nasce proprio da lì, e paradossalmente penso che sarebbe nell’interesse del karting trattenere un po’ più a lungo i giovani”, prosegue il francese. 

PROFESSIONALI SI, MA ANCORA TROPPO GIOVANI

Vasseur, poi, continua parlando dei rookies: nonostante la giovane età, esordiscono in modo molto professionale. Tuttavia, la pressione dei media è veramente forte, e questo può essere un problema per loro: “Questo non significa che i giovani non siano preparati. Anzi, la professionalità della serie junior è cresciuta molto, e questo permette anche a piloti molto giovani di poter fare un buon lavoro quando arrivano in Formula 1. Ciò per cui non sono ben preparati è la natura implacabile dei media”. 

Ha aggiunto: “Probabilmente per questi ragazzi, il Motorsport, con tutti i suoi problemi, è una sorta di comfort-zone. È il loro mondo, parlano di corse e lo fanno da diversi anni, e sono abituati ad affrontare questo tipo di problemi”. 

È più difficile per questi ragazzi gestire la pressione dei media che i problemi tecnici. Perché il mondo dei media in Formula 1 è qualcosa che non hanno mai visto prima. A volte i problemi più grandi per un giovane rookie sono quelli che lo aspettano fuori dalla macchina e dai box, cosa che nei kart non esiste”, afferma Vasseur per concludere.