Tutti contro la Formula 1: colpa del “calendario della discordia”

Formula 1 calendario

Credits: Pirelli Press Area

L’organizzazione della Formula 1 per il calendario del 2023 fa discutere, con varie squadre che hanno espresso il loro disappunto

Non è ancora cominciata, ma attorno alla nuova stagione c’è già un velo di polemiche. Precisamente da settembre 2022, mese in cui la Formula 1 ha annunciato il calendario per il 2023. Strutturato su 24 appuntamenti (ad oggi ufficialmente 23 visto lo status del GP di Cina e il suo eventuale sostituto ancora da confermare), l’attuale itinerario ha destato non pochi malumori tra gli addetti ai lavori.

Dal momento che la massima serie toccherà ben 20 paesi, a far discutere è soprattutto l’organizzazione riguardo gli spostamenti da uno stato all’altro. Per fare qualche esempio: la trasferta di Miami, 5-7 maggio, si inserisce fra quelle europee di Baku e Imola. Piuttosto sconveniente, così come il weekend in Canada (16-17 giugno) che segue il fine settimana di Barcellona e precede quello in terra austriaca. Tutto ciò, oltre ad essere particolarmente impegnativo a livello logistico, va contro quello che è l’impegno preso dalla F1 in materia di riduzione dell’impatto ambientale.

Dal viaggio all’alloggio, i team non ci stanno e alzano la voce: “È troppo costoso”

In tutto questo non è soltanto il clima a risentirne, ma anche l’innalzamento del costo della vita che sta rendendo il tutto sempre più costoso. A cominciare dalle basi come gli spostamenti e il soggiorno nei vari alberghi, come sottolineato dal Direttore Sportivo dell’Alfa Romeo, Beat Zehnder, alla testata Auto Motor und Sport: “Prendiamo ad esempio l’Inghilterra, ogni anno paghiamo il 25% in più rispetto all’anno precedente, è insostenibile“.

Il problema, ovviamente, si estende anche per quel che concerne gli altri continenti: “Sta diventando sempre più difficile ovunque. – prosegue – Abbiamo cercato di prenotare altre 10 camere nel nostro hotel ad Austin ma non c’è stata possibilità. È già tutto pieno“. Un vero e proprio grattacapo che non si limita solamente a quel che è il viaggio d’andata, ma coinvolge anche quello post-gara:Avremo problemi a far rientrare il personale da Melbourne. Ancor prima dell’annuncio della data, tutti i voli nel giorno successivo al Gran Premio erano al completo. Mentre se ci sono ancora dei posti disponibili spesso bisogna pagare il doppio“.

Zehnder però non è stato l’unico a esporsi. A fargli eco infatti è stato il Team Manager dell’Aston Martin, Andy Stevenson, che ha spostato l’attenzione sulle persone che lavorano nel paddock: “Bisogna tener conto anche dello sforzo richiesto ai meccanici. Nel momento in cui si arriva alla terza gara consecutiva non ci si possono aspettare le stesse prestazioni della prima, soprattutto alla fine della stagione quando tutti sono a corto di energie“, ha dichiarato.