Stefano Domenicali: «Basta parole, abbiamo bisogno di fatti»

La Ferrari è impegnata senza sosta per recuperare il gap che le prime due gare della stagione hanno evidenziato rispetto agli avversari. Mentre parte del team è in Bahrain per il terzo Gran Premio 2014, a Maranello si continua a lavorare per sviluppare al massimo la vettura e tirare fuori dal progetto F14 T le prestazioni che per ora si sono solamente intuite. Gli ingegneri, oltre al programma di sviluppo generico, hanno quindi pianificato anche un lavoro personalizzato in funzione delle caratteristiche dei due piloti.

Con Raikkonen, in particolare, si sta operando per avvicinare la F14 T al suo stile di guida, da sempre molto particolare. Il finlandese, dopo la prima gara, aveva dato delle indicazioni ai tecnici per poter avere una vettura che lo mettesse maggiormente a suo agio. I suoi suggerimenti sono stati applicati e i primi miglioramenti si sono visti nelle prove libere della Malesia, quando Raikkonen è stato secondo in entrambe le sessioni. Con Alonso l’obiettivo è invece quello di incrementare ancora di più il lavoro di interfaccia tra il pilota e la squadra. Infatti non c’è simulazione computerizzata che possa sostituire l’esperienza diretta di chi guida la vettura e le indicazioni dello spagnolo, alla fine di ogni gara così come dopo ogni sessione di prove, sono fondamentali per capire in quali aree le prestazioni possono essere ancora migliorate. Il campione spagnolo con la sua esperienza in Ferrari è infatti in grado di indicare al team non solo gli elementi su cui lavorare ma anche le priorità che devono essere seguite per rendere il più rapido possibile il processo di crescita delle prestazioni della F14 T.

La conferma arriva da un’intervista che Stefano Domenicali ha rilasciato a Formula1.com dove ha confermato come sia fondamentale «riuscire a dare ai nostri piloti una vettura che sia il più possibile vicino alle loro esigenze di guida». Il team principal del Cavallino Rampante, evidentemente deluso dai trentacinque secondi di distacco dalla Mercedes, non ha nascosto la frustrazione di questo momento: «Dopo le prove era chiaro che la Mercedes fosse in vantaggio. Molti altri sembravano essere abbastanza vicini, perciò non è stata una sorpresa vedere i risultati che abbiamo visto in Australia e in Malesia – ha commentato Domenicali – A Sepang abbiamo portato piccole modifiche, nulla di troppo rilevante. Abbiamo lavorato sulla messa a punto cercare di capire le logiche della nuova vettura, perché c’è ancora tanta strada da fare per migliorare. Se a Barcellona non avverrà quel salto qualitativo tutti torneranno da me a chiedermi conto. Servono fatti, non parole».

Fatti proprio perché da quando la Ferrari è passata alla gestione Domenicali, tanti sono stati i bocconi amari e poche le gioie, tanto che in più di un’occasione i tifosi hanno chiesto la testa del team principal: «Ci sono tantissime persone che vorrebbero il mio posto. Chi vorrà rubarmi il lavoro dovrà lottare per averlo». L’importante resta il guardare avanti: «Siamo terzi nel mondiale piloti e in quello costruttori, e questo ci dà la spinta a mantenere alta la concentrazione e fare meglio».