Sprint Race, Horner: “Non dobbiamo temere di sperimentare”
Christian Horner approva l’idea della Sprint Race al sabato: non si deve aver paura di sperimentare la novità
Qualche settimana fa, la Commissione F1 si è riunita per discutere di vari argomenti. Uno in particolare ha catturato l’attenzione di tutti: l’idea di introdurre una gara sprint al sabato. Dopo aver discusso della proposta, la votazione è stata però rinviata. Il tutto, in attesa di avere maggiori informazioni richieste dalle squadre sui costi e sulla logistica dell’iniziativa. La proposta della Sprint Race ha comunque guadagnato numerosi consensi, tra cui quello di Christian Horner.
In un’intervista con Auto Motor und Sport, parla Horner: “Sarebbe facile per noi rifiutare tutto. Ma se non si prova mai niente, non si saprà mai se funziona. Non dovremmo aver paura di sperimentare. Se questa proposta non porta il successo che vogliamo, possiamo sempre fare marcia indietro”.
“Il DNA della Formula 1 è importante. Wimbledon, ad esempio, si gioca ancora sull’erba e i tennisti indossano pantaloncini e magliette bianche. Ma dobbiamo anche essere capaci di evolverci. Alcune gare sono noiose. Una fra tutte è Abu Dhabi: è stato un Gran Premio fantastico per noi, ma probabilmente abbastanza monotono per gli spettatori. La Formula 1, invece, è intrattenimento. Devi riuscire a catturare gli appassionati in qualche modo. Ed il modo migliore per farlo è con gare aperte e chiuse in cui il pilota fa la differenza”, prosegue Horner.
L’APPROVAZIONE ARRIVA ANCHE DA ZAK BROWN
Non solo Horner è favorevole all’introduzione della Sprint Race. L’approvazione arriva anche da Zak Brown, amministratore delegato di McLaren: “Tutti sono favorevoli al concetto di provare qualcosa di nuovo. Penso che l’importante sia la presenza di un campo di gioco uguale per tutti. Nessuna griglia inversa o cose simili. È importante fare qualcosa di diverso in modo che la Sprint Race del sabato si differenzi dalla gara di domenica”.
“Sono motivato da questa iniziativa. Ogni volta che c’è qualcosa di nuovo, è bene provarlo. Se funziona, si continua a farlo, se, invece, non funziona bene o si cambia o non si fa più. Penso che, in ogni caso, una proposta del genere sia solo positiva per lo sport”, afferma Brown per concludere.