Secondo Ralf Schumacher la Ferrari sta pagando ancora le scelte di Marchionne
Ralf Schumacher sostiene che la Ferrari attualmente sta pagando ancora il prezzo della politica di Sergio Marchionne di avere una squadra tutta italiana
Le decisioni del compianto Sergio Marchionne per riportare la Ferrari in cima al tetto del mondo secondo Ralf Schumacher, anche a distanza di anni, sono la causa del momento negativo attuale poiché la squadra al posto di guardare al talento sta guardando esclusivamente alla nazionalità. Dunque non è un problema di auto che sia SF1000 o SF-23.
UNA POLITICA LEGATA AL PASSATO
Prima di perdere la vita nel 2018 infatti, Sergio Marchionne voleva una squadra tutta italiana e questo ha fatto si che a quei tempi si guardasse più al passaporto che alle capacità, e secondo l’ex pilota di Formula 1, il team di Maranello sta pagando ancora le conseguenze di quelle decisioni: “Per quanto riguarda il telaio e il motore, hanno fatto un buon lavoro, sono in una buona posizione. Più che altro si tratta dei fallimenti di affidabilità, pit-stop e strategie della scorsa stagione, sommati agli errori dei piloti. Adesso Vasseur è arrivato a fare i conti con tutto ciò, ma il problema resta la politica“.
Proseguendo spiega: “Credo che la Ferrari risenta ancora dell’annuncio di Marchionne, morto nel 2018 e che proclamava che avrebbe creato una squadra tutta italiana. A Binotto non mancava la competenza tecnica, ma la grinta. Era troppo vicino alla Ferrari per essere giusto nelle decisioni, che spesso a volta sono spiacevoli. Non è la nazionalità che conta, ma la qualità“.
LA SOLUZIONE
Ralf Schumacher ricorda che gli anni di gloria del Cavallino Rampante nei primi anni 2000 arrivarono con una squadra piena di stranieri al timone. Jean Todt ha dato alla struttura la libertà necessaria per crescere lentamente verso la gloria per cinque stagioni consecutive: “La cosa più importante durante gli anni di gloria con mio fratello è che c’era una competizione incredibile. Era li come pilota, con Jean Todt, Ross Brawn e Rory Bryne, avevano la libertà di cui avevano bisogno“.