Safety car

Credits: Formula 1 Twitter

Max Verstappen ha vinto, ma il trionfo è passato in secondo piano: analisti e tifosi non perdonano alla FIA il brutto epilogo del Gran Premio

Mentre scorreva il 47esimo dei 53 giri previsti, la McLaren di Daniel Ricciardo si ferma, causando una bandiera gialla. Dalle tribune molti tifosi ferraristi cominciano ad esultare; infatti, solo una safety car avrebbe potuto sparigliare le carte, fermando la volata del campione del mondo in carica. Qui arriva il primo colpo di scena di questo finale di gara thriller: la vettura di sicurezza non entra subito in pista, scorrono diversi secondi che diventano eterni in una pista veloce come Monza.

Ma quando la safety car fa il suo ingresso, non rientra davanti al leader. È George Russell che comincia a gestire il ritmo, nonostante fosse terzo. Gli stessi tifosi cominciano a bisbigliare confusi tra loro, “ma quando lo ha sorpassato?” si chiedono sbalorditi. Anche chi scrive ha perso il filo del discorso durante quei concitati secondi, credendo che le soste ai box avessero rimescolato la situazione. Gli schermi, peraltro, davano ancora Verstappen in testa.

Il peggio, tuttavia, non era ancora arrivato. Solamente al 51esimo giro, ben quattro dopo il DNF della McLaren, la gru entra in pista per rimuovere la vettura d’intralcio. Cominciano così i fischi del pubblico contro la direzione gara, colpevole di aver tardato le operazioni di recupero. Per di più, le vetture si muovevano a pochi metri dai commissari e dalla gru che procedeva in retromarcia, come se l’incidente di Jules Bianchi non fosse mai avvenuto.

Quando mancava un giro alla conclusione, il gruppo si era compattato, ma ormai non c’era più tempo di far sdoppiare i piloti doppiati, come scritto chiaramente sul regolamento dopo i fatti di Abu Dhabi. Per questo motivo la gara è terminata sotto la neutralizzazione, con i fischi del pubblico e qualche coro ironico che invocava il ritorno di Michael Masi.

LE POLEMICHE SUL PASTICCIO DELLA SAFETY CAR

È evidente che qualcosa non ha funzionato. Così come le cose non andarono per il verso giusto ad Abu Dhabi. Se lo scorso dicembre vennero fatti sdoppiare solo i piloti che impedivano a Verstappen di attaccare Lewis Hamilton, in modo da regalare ai tifosi un ultimo duello epico, a Monza è andata in scena la versione opposta.

La direzione gara si è mossa con estrema cautela, forse troppa, non mandando in pista la safety car immediatamente e non correggendo subito l’errore di posizionamento della vettura di sicurezza. Grave è stata l’attesa della gru, ma ancora più grave è stata la mancata bandiera rossa: la direzione avrebbe dovuto richiamare i piloti nella pit lane, in modo da far muovere la gru in tutta sicurezza, senza far scorrere inutilmente i giri, così come accaduto a Baku nel 2021.

DELUSIONE E MALCONTENTO PER LA SCELTA DELLA FIA

La delusione è stata tanta per i tifosi e per la Ferrari, che non si sono sottratti dall’attaccare la FIA. “Non sappiamo come sarebbe finita, ma è un peccato – ha dichiarato Mattia Binotto – c’erano le condizioni per far partire la gara un po’ prima, non c’era motivo di aspettare. Oggi (domenica, ndr) una vera dormita della Federazione, non sono ancora all’altezza della situazione”“Certamente non è stata la decisione giusta e penso che la safety car si sia posizionata davanti al pilota sbagliato. Saremmo stati svantaggiati? Sì, ma dobbiamo mettere lo sport in primo piano, ha affermato Helmut Marko, superconsulente Red Bull.

Jacques Villeneuve, invece, ha dichiarato: “Una gara non dovrebbe mai e poi mai finire dietro la safety car. Si potevano fare molte altre cose: una bandiera rossa, o far passare prima i doppiati. C’era abbastanza tempo, avremmo potuto assistere ad altri due giri. Mi ha fatto capire che l’anno scorso non è stato poi così male. Sono stati commessi degli errori, ma c’era sempre l’intenzione di gareggiare di nuovo il prima possibile. Solamente la Mercedes si è detta soddisfatta per l’applicazione (ortodossa) del regolamento. Evidentemente, la ferita di Abu Dhabi non si è ancora ricucita.

Insomma, per l’ennesima volta la Formula 1 si è dimostrata incapace di avere una posizione chiara e univoca sulle scelte da prendere in determinati frangenti. Che sia stato un errore cacciare il precedente direttore di gara, in favore di questa nuova anarchia? I tifosi non meritano di pagare aereo, hotel e biglietto per vedere un Gran Premio terminare sotto safety car.