Russell: “La differenza tra gare online e reali è il rischio”

Russell 2020

Credits: George Russell twitter

George Russell, campione di Formula 2 nel 2018, spiega come sia diverso guidare una monoposto di Formula 1 reale rispetto ad una sul videogioco ufficiale

Quando l’epidemia di Coronavirus blocca tutti gli eventi sportivi nel mondo, Formula 1 compresa, i piloti trovano un’alternativa: l’Esport. Da quando la prima gara in Australia è stata annullata, molti piloti della Classe Regina si sono adattati a gareggiare online tra loro. Tuttavia, è molto diverso guidare online ed in pista. A questo proposito, parla Russell: “Le differenze più grandi tra realtà e videogioco sono il senso di velocità ed il rischio”. 

Quando guidi su un circuito a 200 miglia all’ora, circa 320 km/h, sai che se commetti un errore può essere fatale. Soprattutto, ci possono essere gravi conseguenze. È tutto diverso online invece. Su un gioco per computer puoi premere riavvio e tornare a correre di nuovo”, afferma il pilota inglese. 

Per me è come con il gioco per computer FIFA ed il calcio nella vita reale. Il miglior giocatore online di FIFA al mondo avrebbe probabilmente battuto Lionel Messi sul gioco. Ma, nella realtà, ovviamente non avrebbe avuto possibilità di vittoria contro l’argentino del Barcellona”, aggiunge Russell, confermando quanto poco rispecchino la realtà le prestazioni online. 

“IL CORPO RICONOSCE QUEL SENSO DI VELOCITA’”

Russell continua: “Da quando avevo sette anni ho capito come si percepisce la velocità. Il corpo riconosce quel senso di velocità ed impara la sensazione di manovrare una monoposto. Ovviamente costruisci questi sensi con il passare del tempo. So che alcuni di questi grandi piloti Esport stanno facendo un lavoro di simulazione per i team di Formula 1. Stanno facendo davvero un buon lavoro. Però in un simulatore non c’è il senso di velocità di cui parlo.”

I giocatori nel videogioco di Formula 1 sono incredibilmente veloci. Sono davvero impressionanti da osservare. Sicuramente sarei interessato a vedere come si comporterebbero alla guida di una vettura reale di Formula 1”, ha aggiunto il britannico, per concludere.