Red Bull spinge ancora sull’RB21: una mossa strategica e rischiosa

Red Bull RB21

© Oracle Red Bull Racing's X Account

RB21 la carta jolly di Red Bull

In un momento cruciale per la transizione regolamentare del 2026, Red Bull continua a investire risorse sull’evoluzione della sua monoposto attuale, l’RB21. Secondo il team principal Laurent Mekies, questo sforzo non è un azzardo: è una necessità per validare gli strumenti tecnici del team, anche se rischia di “cannibalizzare” risorse preziose destinate al progetto 2026.

Aggiornamenti anche nel 2025: fino all’ultimo minuto

Nonostante l’attenzione generale sia rivolta al grande salto regolamentare, Red Bull ha continuato ad introdurre aggiornamenti significativi sull’RB21: un nuovo fondo a Monza (che Verstappen stesso ha riconosciuto come “davvero utile”) e un’ala anteriore rivista a Singapore sono le più recenti novità. Tuttavia, trovare il “budget mentale” per apportare queste modifiche non è stato semplice: l’ingegnere capo Paul Monaghan ha ammesso che il team ha “strizzato” le risorse per inserire questi elementi pur senza compromettere troppo il lavoro sul progetto 2026.

Mekies: validare i metodi con l’auto attuale

Secondo Mekies, il vero valore dell’evoluzione dell’RB21 non sta tanto nei decimi guadagnati in pista, quanto nella capacità di testare e mettere alla prova i processi interni (strumentazione, simulazioni, correlazione tra virtuale e reale). Il ragionamento è semplice: se i modelli e i metodi adottati oggi resistono anche “sotto pressione”, daranno fiducia nel momento in cui si dovrà progettare da zero secondo il regolamento 2026.
«È molto importante che validiamo con quest’anno che il nostro modo di guardare i dati è corretto, e che il nostro modo di sviluppare è corretto» ha confermato Mekies.

Mekies non nasconde il compromesso: “Certo, questo comporta un costo al progetto ’26, ma definisce la scelta come “trade-off” ragionato, in cui preferiscono non arrivare all’epoca della rivoluzione tecnica “alla cieca”.
Il collega Andrea Stella, team principal di McLaren, ha indicato che molti concorrenti — inclusa la sua squadra — hanno già azzerato lo sviluppo del 2025 per concentrare tutti gli sforzi sulla vettura per il 2026. Secondo Stella, proprio questa differenza di approccio (sviluppare fino all’ultimo davanti agli altri che “spengono i motori”) potrebbe aver contribuito a ridurre il vantaggio fin qui mantenuto da Red Bull.
Tuttavia, il contesto è diverso per ciascuna squadra: McLaren ha potuto accumulare margine nelle classifiche costruttori, permettendosi un “passo anticipato” verso il 2026.