Quanto guadagnano i piloti? Gli stipendi che fanno discutere

Quanto guadagnano i piloti? Gli stipendi stellari che fanno discutere

Credits: Pirelli Press Area

Quali sono i piloti con gli stipendi più alti? Scopriamo quanto vale la griglia 2021

La stagione 2021 è iniziata e in vetta alla classifica già troviamo Lewis Hamilton, seguito da Max Verstappen e Valtteri Bottas. Che le loro prestazioni siano proporzionate ai loro stipendi? Non proprio. I piloti con gli stipendi più alti sono Hamilton, che intascherà circa 30 milioni dollari, cifra che lo mette in cima alla classifica, come ci si aspetterebbe dal pilota più vincente di sempre. Al secondo posto Max Verstappen che guadagnerà 25 milioni di dollari all’anno fino allo scadere del suo contratto, nel 2023. Incredibile ma vero, Fernando Alonso si prende la terza posizione con l’Alpine con i suoi 22 milioni di dollari.

Vettel nel 2018 era il più pagato sulla griglia con uno stipendio di circa 49 milioni, quest’anno dovrà fronteggiare la crisi con solo 15 milioni in Aston Martin. Daniel Ricciardo, passato alla McLaren, condivide la stessa cifra con Vettel. Il rosso Charles Leclerc è sesto in classifica con 12 milioni all’anno fino al 2024. Sorprende Bottas che guadagna meno del monegasco, 10 milioni. Questa sembra la cifra più gettonata in quanto il profitto del nuovo in casa Ferrari, Carlos Sainz, insieme a Lance Stroll (Aston Martin) e Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) sarà di 10 milioni di dollari.

Perez in Red Bull guadagna poco più di un quarto in meno del suo collega, circa 8 milioni. Gasly (Alpha Tauri), Norris (McLaren) e Ocon (Alpine) condividono la stessa cifra di 5 milioni, gli ultimi due nettamente meno dei loro compagni di squadra. Nella rosa dei meno abbienti (si fa per dire) troviamo: Giovinazzi (Alfa Romeo), Schumacher (Haas), Mazepin (Haas), Latifi (Williams) e Russell (Williams) che guadagneranno circa 1 milione. Yuki Tsunoda non sarà solo il più giovane ma anche il meno pagato dalla sua scuderia, Alpha Tauri, con 500 mila euro all’anno.

CORRETTO SPENDERE COSI TANTO PER DEI PERSONAGGI SPORTIVI?

Quest’anno il campionato di Formula 1 comincia all’insegna dei cambiamenti. E quale può essere il più discusso se non quello del taglio degli stipendi? Si vocifera che la proposta sarebbe quella di fissare un tetto massimo a 30 milioni per i piloti ufficiali e per le varie riserve di ogni team (diritti di immagine personale esclusi). Ma quanto farebbe discutere una decisione del genere? Tutto è cominciato un anno fa quando si è cominciato a parlare per la prima volta di “budget cap” e al congelamento dei chassis di telai e motori in modo da risparmiare sui costi. E a far discutere anche in questo 2021 sono sempre gli zeri.

Bisognerebbe sempre iniziare con il quesito più banale di tutti: è giusto che uno sportivo guadagni così tanto? Certo è indubbio il sacrificio che viene impiegato dagli atleti fin dalla giovane età per arrivare in una top category, ma ciò non giustificherebbe il loro stipendio così clamoroso, in grado da far girare la testa al PIL delle più povere nazioni.

Che siano personaggi pubblici è un altro fattore da mettere in conto, ma contano così tanto i followers e la notorietà nello sport? Nel secondo decennio del ventunesimo secolo, sì. I piloti che salgono su una monoposto sono delle vere e proprie stars, al pari dei più abbienti influencers. Non è da nascondere il fatto che negli ultimi anni il Motorsport si sia rivelato uno sport molto più social di tanti altri, e ciò potrebbe aver contribuito a far aumentare gli zeri negli assegni.

IL RISCHIO E’ UN FATTORE DA METTERE IN CONTO?

E’ pur vero che il mestiere di un pilota che sfreccia sull’asfalto più volte alla settimana a circa 300 km\h per due ore è estremamente più rischioso e potenzialmente letale di calciare una palla per 90 minuti, e forse questo è alla base dei contributi clamorosi che le star di questo sport guadagnano. Infatti una quota proficua sullo stipendio è dovuta anche alle ingenti ed eventuali spese mediche e alle assicurazioni in caso di infortunio o, nel peggiore dei casi, di morte. Queste spese sono a carico del pilota in caso di cure dovute a incidenti sull’asfalto, così è garantita una copertura al di là dell’effettivo guadagno.

Già lo scorso anno in piena pandemia alcuni piloti si sono schierati a favore del taglio di stipendi per la stagione 2020 a causa della stagione ridotta a 17 gare, vedremo come reagiranno a un taglio permanente. Le premesse sono tante, e le polemiche ancora di più. La stagione è appena cominciata ma non mancheranno certo le discussioni su un tema così delicato. Vedremo quali saranno i piloti in prima linea, pro o contro il taglio degli stipendi. Il dubbio resta sempre se sia corretto o meno spendere così tanto per dei personaggi sportivi mentre il mondo, specialmente negli ultimi anni, attraversa una delle sue crisi economiche più profonde.

Maria Sole Caporro