Quali sono stati gli addii più scioccanti in Formula 1?

© Mercedes Press Area
Alla Formula 1 piace viaggiare veloce non solo in pista, ma anche tra le vie del paddock. E tra addii e licenziamenti questi sport ci ha regalato molti colpi di scena, vediamo i più eclatanti
L’addio di Gunther Steiner alla Haas ha lasciato tutti non poco stupiti. Anche se ormai dovremmo essere abituati e consapevoli che nel mondo del Circus nessun posto è sicuro, neanche quello di Team Principal. Tra addii e licenziamenti, la Formula 1 ce ne ha relegati tanti, vediamo insieme i più scioccanti.
Quello di Steiner è stato sicuramente un fulmine a ciel sereno. Non che le cose andassero bene in casa Haas. È da anni che ormai il team fatica, sembra imboccare la strada giusta, ma poi si trova sull’orlo del baratro. Dopo essere finiti ultimi nel Campionato Costruttori del 2021, tutti gli sforzi della squadra sono stati proiettati sulla costruzione di una buona vettura per l’apertura del ciclo 2022 con il nuovo regolamento.
La monoposto del 2022 sembrava essere davvero sulla giusta via degli sviluppi, ma poi gli incubi sono tornati con la V-23. Il problema sono le poche infrastrutture di cui dispone la Haas o la scarsa direttiva tecnica di Steiner? Gene Haas è intenzionato a trovare una risposta. Peccato però che sia proprio l’ormai ex Team Principal a doverne pagare le conseguenze.
Otmaz Szanfnauer e Alpine
L’obiettivo espresso dall’ex Team Principal della scuderia francese era stato quello di porsi come obiettivo le 100 gare per raggiungere la parte alta della classifica. Purtroppo questo non è avvenuto, ma non solo. Alpine ha chiuso questa stagione 2023 con un bilancio molto deludente e sotto le aspettative, chiudendo sesta nel Campionato Costruttori.
E così è venuta meno la fiducia al manager americano. Ma non solo, insieme a lui era stato anche mandato via l’allora Alpine CEO Laurent Rossi. Snazfnauer aveva commentato così la scelta di Alpine: “Sono profondamente deluso, specialmente quando ti vengono fatte promesse che poi non sono mantenute. Mi erano state date cento gare per raggiungere l’obiettivo, ma a trenta hanno iniziato a dirmi che le cose non andavano bene”.
Montoya e McLaren
Il 2006 è stato un anno molto teso in casa McLaren. Da una parte vi era una vettura poco performante, che non regalava gioie ai propri piloti. Dall’altra c’era la battaglia serrata tra Montoya e Raikkonen per chi avrebbe preso il sedile a fianco di Fernando Alonso nella stagione successiva.
Ma a sorprendere tutti è stato lo stesso Montoya che annunciò il suo passaggio in NASCAR per il 2007. Queste le sue parole: “So che sarà difficile adattarsi, ma sono emozionato per questa nuova avventura. Sono felice dell’opportunità che ho avuto in Formula 1, ma altrettanto felice di iniziare questo nuovo capitolo della mia carriera”
Bernie Ecclestone: uno degli addii più emblematici della Formula 1
Dopo aver controllato con un braccio di ferro il Circus per decenni, Ecclestone è stato costretto a dimettersi a causa dell’accusa di corruzione presentata contro di lui in Germania. Ha comunque continuato a gestire i suoi affari all’interno del Circus nelle questioni di tutti i giorni.
Quando poi Liberty Media acquisì lo sport da CVC, nel 2016, Ecclestone venne definitamente rimosso, rimanendo però Presidente Onorario. Questo titolo gli è stato definitivamente tolto nel 2020, a causa delle controversie sorte sul suo conto.
Ricciardo e la Red Bull
Dopo aver gareggiato a fianco di Max Verstappen in Red Bull, Ricciardo decide di abbandonare il team a sorpresa al termine del 2018. Ma non è tutto: decide di firmare un contratto con l’allora fornitore di motori del Team di Cristian Horner, la Renault.
La scelta non si è rivelata essere delle migliori, come anche il suo trasferimento in McLaren che si è concluso bruscamente al termine del 2022. L’ironia del destino per Ricciardo risiede proprio nel fatto che il sedile da cui tanto è voluto fuggire nel 2018, è ora quello che pagherebbe oro per riavere. Ci riuscirà?
I due addii di Honda alla Formula 1
Il cammino di Honda come vero e proprio team non ha lasciato certo un bel ricordo. Dopo aver rilevato la British American Racing, i problemi non so certo mancati, con disastrosi piazzamenti e incubi sull’affidabilità.
La casa giapponese decide di tornare in Formula 1 come fornitore di motori per la McLaren nel 2015. La disastrosa partnership termina, con Honda che si sposta sotto l’ala della Red Bull. Le vittorie occasionali non erano abbastanza e così Honda annuncia l’addio al Circus al termine della stagione 2021.
La vittoria del primo mondiale di Verstappen convince però i giapponesi a rimanere con il team austriaco fino al 2026. Al termine di questa lunga e vittoriosa partnership, Honda rimarrà in Formula 1 come fornitore di motori di Aston Martin.
Gli addii di Dennis, Cowell e Allison
Una delle storie più belle in Formula 1, quella tra Ron Dennis e la McLaren, grazie al quale il team è diventato uno dei più vincenti della classe regina dei motori è terminata tristemente… in tribunale. Questo perché per divergenze con i vertici, a Dennis venne chiesto di abbandonare la squadra. Quest’ultimo si oppose portando la causa davanti al giudice, ma alla fine fu costretto ad abbandonare il team dopo aver scritto la storia dell’ automobilismo per oltre quarant’anni.
Il consigliere delegato della Mercedes, Andy Cowell, rassegnò le sue dimissioni nel 2020, ponendo fine ad uno dei domini più influenti nella storia della Formula 1. Fondamentale fu il suo contributo nella costruzione della devastante power unit delle frecce d’argento che dominò i circuiti di tutto il mondo dal 2014 al 2020. L’addio è avvenuto mantenendo buoni i rapporti, con Cowell che aveva sottolineato il suo bisogno di trovare nuovi stimoli dopo 16 anni di grandi soddisfazioni.
L’addio di James Allison alla Ferrari sfortunatamente ha avuto tristi ragioni familiari alle spalle. Sua moglie Rebecca, infatti, morì durante il weekend di apertura della stagione 2016 in Australia a causa di una meningite. L’allora direttore tecnico rientrò nel Regno Unito per stare vicino alla sua famiglia. Infine si trasferì nel 2017 dando inizio al sodalizio con la Mercedes.
L’addio di Rosberg da Campione del Mondo
L’addio del pilota tedesco che scioccò il mondo della Formula 1 avvenne solo due giorni dopo la vittoria del mondiale. Due giorni dopo aver battuto l’amico-nemico di una vita Lewis Hamilton, in una battaglia che lo aveva prosciugato mentalmente e fisicamente.
Perché per riuscire a battere il compagno di squadra britannico aveva richiesto al suo corpo uno sforzo immane, ma non solo. Affinché potesse concentrarsi al meglio sulla sfida in pista, sua moglie dovette crescere praticamente da sola la loro figlia di un anno. In generale Rosberg decise di dimettersi appunto per dedicare più tempo alla sua famiglia e vivere una vita più normale.